C’è una differenza di età di 15 anni tra i due, ma durante il suo ultimo periodo di allenamento ad Alicante, Remco Evenepoel è uscito anche con Greg Van Avermaet (37). In uno dei suoi ultimi allenamenti il 3 agosto, appena due settimane prima dell’inizio della Vuelta, i due hanno percorso insieme la 126 km. Van Avermaet aveva già la premonizione che Evenepoel non si sarebbe limitato a vincere una tappa.
Nel frattempo, Van Avermaet si sta godendo Evenepoel in questo tour in Spagna e di certo non ne fa mistero. “È bello vederlo in azione. Sapevo che le sue ambizioni erano alte. L’ho notato davvero durante quell’allenamento in Spagna. Lo ha nascosto molto bene quando ho iniziato la Vuelta. Sembra che abbia vinto una tappa e poi di più in particolare in quel periodo di tempo per vedere fino a che punto può arrivare. L’ha gestito bene, ma ho già potuto leggere nella sua mente in Spagna che era impegnato con qualcosa di più di una semplice vittoria di tappa”.
Con la sua esperienza e competenza, Van Avermaet aveva in mente fin dall’inizio che Evenepoel avrebbe ottenuto qualcosa. “Non mi sorprende davvero. Dal momento in cui è arrivato ai Pro e ho corso con loro per la prima volta, ho capito che era una persona speciale. Non ha ancora fatto un gran cambiamento in questo modo. Ovviamente resta da vedere come si sviluppa qualcuno. Poter guidare una moto velocemente è una cosa, ma in realtà raggiungerlo è un’altra cosa. Sapevamo già che poteva farlo nelle gare di un giorno, e ora lo sta facendo”.
Van Avermaet si aspetta che Evenbühl finisca il lavoro sabato nell’ultima tappa di montagna della Vuelta. “Penso che non possa più succedere molto. Solo in un grande tour devi sempre dire due parole. Anche se cadesse, non sarebbe un disastro. Ora ha dimostrato di poter fare bene per 2,5 settimane . Allora puoi essere sicuro che vincerà. In un grande tour un giorno. “
Lo stesso Van Avermaet sarà al via del GP del Quebec venerdì e domenica sarà in testa a Montreal. Ha vinto l’ultima gara due volte e la sua seconda vittoria nel 2019 è stata la sua ultima vittoria da professionista al momento. “In linea di principio, non correrò per la Coppa del Mondo. Mi fermo e mi siedo sul divano. (SorrisiQuesto è strano perché ho partecipato a molti campionati del mondo. Ho iniziato a ottenere risultati più decenti troppo tardi, motivo per cui capisco di non aver fatto la scelta. Neanche i due leader belgi hanno bisogno di me. Sono abbastanza forti. Anche se ovviamente mi pento di non esserci stato. Quel giorno andrò a fare un Paris Chuni. (Ridere(I miei obiettivi più grandi per il resto di quest’anno sono le due gare canadesi, ma spero anche di vincere un Gran Premio Impanis)Primus Classico, ed.) e il GP de Wallonie, gare che ho vinto in passato. Poi faccio un po’ di gare francesi e poi l’attenzione si sposta sull’anno prossimo”.