Martedì il PVDA ha proposto di formare una maggioranza alternativa per tassare i profitti aggiuntivi che Engie ricava dalla produzione di energia nucleare. Alla Commissione Energia della Camera, martedì, il partito ha presentato una serie di emendamenti a un disegno di legge ispirato al modello italiano.
La proposta dei comunisti risale a marzo ed è stata oggetto del parere del Consiglio di Stato a giugno. Si basa su una tassa che si applica a tutti i produttori e fornitori di energia. In questo modo l’azione eluderebbe il precedente contratto del governo con Engie per l’ampliamento dei reattori Doel 1 e Tihange 1, rendendo impossibile l’imposizione di una tassa aggiuntiva sulla produzione di energia nucleare, salvo una “tassa” di portata generale.
Il testo definisce l’excess profit come la differenza tra l’utile realizzato dalla società elettrica nell’anno d’imposta, da un lato, e, dall’altro, un punto di riferimento ben definito, che è l’utile realizzato dalla società nel bilancio . anno prima del secondo trimestre del 2021.
In altre parole, i profitti eccedentari non sono calcolati sulla base dei prezzi dell’energia, ma sulla base della differenza tra l’utile contabile nel conto economico delle società energetiche. Il tax rate sarà fissato al 70%, come suggerito dal CREG. Per evitare un’imposta retroattiva, verranno elaborati solo gli utili del 2022.
Mertens: “Bolletto impermeabile”
“Questo è lo slancio per tassare i profitti in eccesso nel nostro Paese. La scorsa settimana, la Commissione Europea ha finalmente messo la palla al balzo nel tribunale degli Stati membri e la Commissione Europea (CREG) ha consigliato che è perfettamente legale che il governo federale prenda questo iniziativa stessa. Ora lo stiamo implementando in modo concreto con una bolletta resistente alle intemperie. Cogliamo questo slancio e utilizziamo i proventi per abbassare le bollette energetiche per le famiglie e i piccoli lavoratori autonomi il più rapidamente possibile”, afferma il rappresentante Peter Mertens di PVDA.
Il governo non ha ancora concordato un meccanismo per tassare gli utili in eccesso. Il PVDA ritiene di non poter più aspettare e preme per l’introduzione di una tassa entro la fine dell’anno.
Il Consiglio di Stato è nuovamente chiamato a fornire pareri sugli emendamenti introdotti.
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