L’Italia nutre seri dubbi sulla legalità di ChatGPT e sul modo in cui OpenAI ha addestrato il modello. Il paese vuole bloccare il chatbot AI poiché tutto indica che il GDPR non è stato seguito prima.
OpenAI ha addestrato ChatGPT sui dati provenienti da Internet. Quindi l’intelligenza artificiale può fornire molte informazioni fattuali su cose specifiche, anche se sono correlate alle persone. Ciò indica che i dati di formazione contengono dati sugli europei e non sono consentiti. Dopotutto, il GDPR vieta il trattamento dei dati personali dei cittadini europei senza il loro consenso, soprattutto quando tale trattamento avviene al di fuori dell’UE.
Elaborazione impropria
Poiché ChatGPT ha poco da dire sugli europei, l’autorità italiana per la protezione dei dati conclude che OpenAI ha spazzato via quella legge GDPR. Inoltre, ChatGPT non esita a colmare le lacune nella sua conoscenza con dati fabbricati che possono sembrare realistici ma non si basano su nulla.
Ad esempio, ChatGPT sa di cosa scrivono i sottoscritti, ma l’IA non ha paura di includere le pubblicazioni dei colleghi concorrenti in brevi biografie. Questo ci porta alla seconda questione: il GDPR dà agli europei il diritto di correggere gli errori relativi ai dati sulla loro persona. Attualmente ciò non è possibile con ChatGPT.
Tutto ciò suggerisce che OpenAI non è legalmente valido nell’UE. L’Italia vuole quindi vietare ChatGPT nel Paese e concede a OpenAI venti giorni per rispondere.
GDPR vs. AI
Il risultato è di vasta portata e complesso. Da un lato, crea un precedente interessante. L’Unione Europea ha regole sui dati e tutti devono rispettarle. Il fine non giustifica i mezzi: non c’è motivo per cui i progressi nell’IA dovrebbero essere lassisti con i dati europei.
D’altra parte, si pone la questione in che misura il GDPR si applichi o debba applicarsi all’intelligenza artificiale e alla formazione sull’apprendimento automatico. Un’interpretazione più rigorosa potrebbe ridurre del tutto la ricerca sull’IA in Europa. Almeno adesso la recinzione è oltre la diga. Queste e altre sfide legali stanno guidando lo sviluppo dell’IA.