Sabato mattina si è verificato un tragico incidente in un famoso punto di base jumping in Italia. Mark Andrews (65) stava facendo paracadutismo da solo nelle Dolomiti italiane quando ha subito una caduta mortale. Un altro base jumper ha visto l’incidente e ha immediatamente chiamato i servizi di emergenza.
Il base jumping è uno sport estremo in cui le persone saltano da edifici, ponti o scogliere usando un paracadute. Lo sport ha ucciso più di 400 persone negli ultimi vent’anni.
Inizio lento
Si dice che il pensionato di 65 anni sia in ritardo quando si tratta di BASE jumping, ma nonostante ciò ha già completato quasi 600 salti nella sua carriera. “È arrivato al base jumping molto tardi. Ha iniziato solo nel 2014, ma in quei nove anni ha saltato molto. Non aveva paura e ci mancherà”, ha detto Andrews in un’intervista al Daily Mail.
La polizia ha indicato che le circostanze esatte sono ancora oggetto di indagine. Si sospetta che avesse con sé un paracadute, ma non è ancora chiaro se sia riuscito a dispiegarlo.
Zona pericolosa
Il luogo dell’incidente è noto per rocce e alberi pericolosi. Solo gli esperti accedono allo spazio. “Devi stare attento con il vento. Quindi, solo i professionisti esperti saltano da quel punto. Altri vanno in un punto a circa 30 chilometri di distanza”, ha detto a DailyMail un altro base jumper.
Secondo i media italiani, lo stesso giorno dell’anno scorso, un altro base jumper britannico è stato ucciso nella stessa zona.
Dylan Roberts (33) è morto dopo che il suo paracadute non si è aperto. Era un ex istruttore presso la British Parachute School. Secondo i testimoni, Roberts è caduto per circa 200 metri e ha colpito il fianco della montagna.
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