Nei Paesi Bassi, l’epidemia del virus della febbre catarrale (BTV-3) continua ad espandersi, con 44 casi confermati registrati. Di questi, sono stati colpiti 30 allevamenti di ovini e 14 allevamenti di bestiame (vacche da latte, vacche in lattazione e bovini da carne). Lo riporta LTO Noor sul suo sito.
La maggior parte dei contagi resta concentrata nella zona originaria dove sono state effettuate le prime segnalazioni. Ma nuove infezioni sono state identificate anche al di fuori di quest’area, tra cui a Helgom, Wabbenfeld, Almere, Holshurst e Zeewolde.
Una recente consultazione di esperti suggerisce che la diffusione del BTV-3 include infezioni locali e infezioni a distanza maggiore, che poi si diffondono localmente. Il tasso di prevalenza è stimato a 10-15 chilometri a settimana, rispetto ai sierotipi precedenti, come BTV-8. Sebbene le restrizioni ai trasporti possano rallentare la diffusione della malattia, non possono fermarla completamente. Il consiglio resta quello di limitare il più possibile il trasporto di animali vivi.
Il Ministro ha deciso di revocare il blocco nei confronti delle aziende interessate, poiché questa misura non è ormai considerata sufficientemente efficace. Nelle aree già infette, l’Autorità olandese per la sicurezza alimentare e dei prodotti di consumo (NVWA) deciderà ora se continuare a visitare le aziende sospettate di contaminazione o lasciare la questione ai veterinari coinvolti. Al di fuori delle aree interessate note, NVWA interverrà comunque attivamente se sospettato.
Anche le misure di limitazione della trasmissione non sono state attuate per lo stesso motivo: sebbene possano causare ritardi, non fermeranno la diffusione. Tuttavia, l’Organizzazione olandese per l’agricoltura e l’orticoltura (LTO) continua a invitare tutti a non trasportare animali e prodotti vivi se non assolutamente necessario.
Per quanto riguarda la vaccinazione, attualmente non esiste un vaccino disponibile per BTV-3. Tuttavia, sono ancora in corso discussioni sullo sviluppo e la registrazione di un vaccino in Europa, anche se non si prevede che ciò avvenga a breve termine.
La febbre catarrale degli ovini non può essere trasmessa dagli animali all’uomo