I richiedenti asilo respinti devono versare in Italia una cauzione inferiore a 5.000 euro, altrimenti verranno trattenuti in un centro di espulsione durante l’esame del loro ricorso.
Lo emerge da una decisione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Venerdì i partiti di opposizione di sinistra hanno fortemente criticato la decisione.
La garanzia finanziaria fornita dal quotidiano di sinistra ammontava esattamente a 4.938 euro Repubblica di La Una persona etichettata come “in recupero” è tenuta a coprire le spese di alloggio e soggiorno per un mese. Ciò include il costo del rimpatrio nel caso in cui la domanda di asilo venga respinta completamente.
Saranno richiesti depositi alle persone che cercano di eludere i controlli alle frontiere. Ma i richiedenti asilo provenienti da paesi “sicuri” e coloro che in linea di principio non hanno diritto all’asilo devono versare una cauzione. Si dice che la cauzione venga riscossa se il richiedente asilo “scompare illegalmente”.
La sinistra ha condannato fermamente questa mossa. «Il governo ha già perso la faccia sull’immigrazione. Ora sta perdendo la sua dignità alimentando le casse pubbliche sulle spalle e sulla frustrazione della gente”, ha affermato Emiliano Fossi, deputato del Partito Democratico di sinistra.
L’ordinanza è arrivata pochi giorni dopo che il governo di estrema destra della Georgia Meloni aveva annunciato che i richiedenti asilo respinti potevano essere detenuti fino a diciotto mesi. Attualmente è di quaranta giorni e può essere prorogato fino a un massimo di 138 giorni. Il governo ritiene che ciò avrà un effetto demoralizzante sui migranti che lasciano il Nord Africa. Vuole anche evitare che le autorità italiane siano obbligate per legge a rilasciare i migranti che devono essere deportati, ma la deportazione non avviene entro il tempo concesso.
Dall’11 settembre l’Italia ha registrato 15.000 migranti provenienti dalle coste nordafricane. La maggior parte è arrivata sull’isola di Lampedusa, dove i centri di accoglienza faticano a far fronte al flusso.