Nonna preoccupata che voleva tenere il nipote fuori dalla morsa del mondo della droga, la polizia italiana ha aiutato a rompere la rete dei trafficanti di droga legati alla mafia. Lo hanno affermato le autorità italiane.
I fatti sono avvenuti in Calabria, nel sud Italia. Diciotto persone sono state arrestate durante l’operazione. Si sospetta che fossero coinvolti nel traffico di droga e potrebbero essere stati collegati al clan mafo Mutto. È attiva a Cetroro ed è una delle numerose famiglie che compongono la potente mafia calabrese, considerata una delle più potenti organizzazioni mafiose del mondo. La loro funzione principale: traffico di droga.
“La nonna si è rivolta ai Carabinieri (una forza militare italiana di tipo gendermeri, edizione) per chiedere loro di salvare suo nipote”, ha detto il colonnello Pio Sutera, comandante dei Carabinieri di Cosenza in Calabria.
I sospetti sono stati anche coinvolti in estorsioni. Si rivolgono principalmente agli imprenditori del settore turistico. Uno di loro aveva già chiesto aiuto alla polizia.
“Quella gente soffriva dell’arroganza dei criminali che chiedevano loro denaro”, ha detto al quotidiano Nicola Gratteri. Gazzetta del sud. Con più di 300 sospetti, è il procuratore generale del Cretaceo nel caso noto come “Maxi Inquiry” contro Entrangeta. Ha chiarito Gazzetta del sud Parte del denaro confiscato è stato inviato ai membri della casta incarcerata e alle loro famiglie.
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