Si dice che il virus della febbre catarrale sia arrivato nei Paesi Bassi su un treno che trasportava rifiuti domestici dall’Italia ad Amsterdam. Questo è ciò che raccomanda Cheeta van Keimbema della Farmers’ Defence Force. Tuttavia, il tipo di virus che circola nei Paesi Bassi non è lo stesso di quello italiano, e il tipo olandese viene trasmesso anche dai moscerini olandesi, affermano gli esperti di febbre catarrale degli ovini Melle Holwerda e Piet van Rijn del Wageningen Bioveterinary Research.
La variante del virus della febbre catarrale (BTV) circolante nei Paesi Bassi è un sierotipo 3, come in Italia, ma questa variante è diversa dal sierotipo 3 precedentemente riscontrato in Sicilia, ad esempio. Il virus nei Paesi Bassi non è lo stesso BTV-3 in Israele. Gli esperti lo hanno determinato utilizzando il sequenziamento dell’intero genoma, che esamina le informazioni genetiche complete del virus della febbre catarrale. Ciò dimostra che questi tre ceppi di BTV-3 sono chiaramente geneticamente distinti l’uno dall’altro. È quindi improbabile che BTV-3/NET2023 (= variante del virus olandese) abbia avuto origine in Italia o Israele.
In secondo luogo, Holwerda e van Rijn affermano che il virus della febbre catarrale riscontrato nei Paesi Bassi viene trasmesso da moscerini presenti naturalmente nei Paesi Bassi.
Non è possibile determinare un aspetto chiaro
Come per l’epidemia di febbre catarrale degli ovini verificatasi tra il 2006 e il 2008, l’origine chiara del virus non è stata ancora stabilita. Secondo gli esperti, la domanda è se avrà successo. Per loro, ogni riferimento a qualsiasi origine o modalità di introduzione è puramente speculativo
Oltre al trasporto ferroviario, vengono effettuati numerosi trasporti internazionali di animali e prodotti animali, piante (prodotti) e persone, nonché merci vuote di ritorno da e verso i Paesi Bassi. Queste sono tutte le possibilità possibili, ma nessuna di esse può essere definitivamente dimostrata come la causa dell’attuale epidemia di febbre catarrale nei Paesi Bassi.
Una ricerca condotta dalla Wageningen Bioveterinary Research, parte della Wageningen University & Research e della Royal GD, mostra che i primi quattro casi di febbre catarrale devono essere stati effettivamente i primi focolai. In precedenza, la ricerca sul latte sfuso – anche i bovini sono sensibili al virus della febbre catarrale – non aveva mostrato alcuna indicazione della presenza del virus della febbre catarrale nei Paesi Bassi. Non è possibile stabilire quale dei quattro sia il primo. Da questi primi quattro casi risulta chiaro che il virus della febbre catarrale si è diffuso in tutti i Paesi Bassi.
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