Hai una conversazione su un determinato prodotto e subito dopo ne vedi la pubblicità sui social media. un’opportunità? Non più. Una famosa società pubblicitaria afferma di aver sviluppato uno strumento che garantisce che il tuo telefono o la tua TV possano ascoltarti e quindi mostrare annunci basati sulle tue conversazioni.
Cox Media Group (CMG) ha una nuova strategia pubblicitaria incentrata sull’intelligenza artificiale. Lo strumento si chiama Ascolto attivo e ascolta, ad esempio, le conversazioni che hai con i tuoi amici mentre hai il telefono in tasca. Lo strumento quindi saprà cosa stai facendo in quel momento e ti mostrerà gli annunci corrispondenti 404 mezzi Conosciuto.
Nessuno specchio nero
CMG, che ha collaborato tra l’altro con Google e Microsoft, non nasconde l’esistenza del nuovo programma. Sul sito web “Cosa significherebbe per la tua azienda se potessi rivolgerti a potenziali clienti che parlano attivamente della loro esigenza dei tuoi servizi nelle loro conversazioni quotidiane? No, non è un episodio di Black Mirror: sono dati audio e CMG ha le capacità per usarli a tuo vantaggio aziendale”, afferma.
Lo strumento AI sarà ora disponibile e aiuterà a servire un gruppo target molto specifico. Le aziende possono utilizzare lo strumento per ottenere informazioni sui luoghi e sulle fasce d’età in cui si parla dei loro prodotti. In questo modo l’azienda sa più concretamente dove deve essere localizzata per attirare l’attenzione di questo gruppo target.
Non è del tutto chiaro se lo strumento esista davvero: potrebbe anche essere un modo per CMG di mettersi sotto i riflettori in questo ambito o di stimolare la discussione sull’intelligenza artificiale e su quanto lontano può arrivare. Dopotutto, stanno rispondendo a qualcosa che molti utenti di telefoni hanno già notato: “Il mio telefono sembra essere in ascolto!” è un’affermazione sentita spesso. È spesso associato ad assistenti intelligenti come Alexa e Google Assistant, che in realtà ascoltano se li stai chiamando o meno. Non è però dimostrato se trasmettano anche questi dati.
Inoltre, tutto ciò non è consentito in questo modo. Esistono rigide norme sulla privacy a cui le aziende devono attenersi e sembra che questi tipi di tecnologie non siano conformi a questo tipo di leggi e regolamenti. Se lo strumento esiste, CMG o le aziende che utilizzano questo software dovranno probabilmente confrontarsi con i supervisori della privacy e, ad esempio, con l’Unione Europea.
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