Nel 2015, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato il glifosato – il principio attivo di erbicidi come Roundup – come “probabilmente cancerogeno per l’uomo”. Per questo le organizzazioni ambientaliste chiedono da anni un divieto generale. In Belgio è vietato l’uso del glifosato da parte dei privati.
Secondo John McIveson, il linfoma non Hodgkin, un cancro del sistema linfatico, è una conseguenza dell'uso di Roundup. Il giudice ha seguito questa logica e ha stabilito che la Bayer, la società madre della Monsanto, dovrà risarcire 2 miliardi di euro di danni.
Non è la prima volta che la Bayer viene condannata a risarcire danni così ingenti, come è successo anche in cause simili. Il gruppo dubita della nocività del glifosato e ha detto all'Agence France-Presse che intende presentare ricorso contro la decisione.
In Europa si discute anche sui danni del glifosato. Alla fine di novembre la Commissione europea ha prorogato di altri dieci anni la licenza del controverso prodotto. Il nostro Paese non ha preso posizione perché c’è disaccordo anche all’interno del governo belga.