venerdì, Novembre 15, 2024

Il Partito popolare europeo vuole che l’Europa “riconsideri” il divieto delle auto diesel e benzina

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Nel breve termine, il ritardo potrebbe dare respiro ad alcune case automobilistiche europee. Ma ciò creerà ancora una volta incertezza nel settore riguardo alla direzione che l’Europa vuole prendere in futuro. I produttori sanno dal 2019 che gli standard sulle emissioni saranno nuovamente inaspriti nel 2025.

Ma non tutte le case automobilistiche aspettano che le regole vengano riviste. Più di 50 aziende hanno contattato l’Europa alla fine di settembre per confermare la questione NO Per tornare a Bandire i motori a combustione nel 2035. Tra questi figurano la casa automobilistica svedese Volvo, il servizio taxi Uber e la più grande società di noleggio europea, Ivins.

Descrivono questo obiettivo come “raggiungibile e necessario” e affermano che “fornisce la certezza degli investimenti tanto necessaria per il futuro dell’industria automobilistica europea”.

Il commissario europeo Valdis Dombrovskis ha difeso questo obiettivo, affermando: “L’Europa non può permettersi di rimanere indietro” nella “corsa globale verso le tecnologie a emissioni zero”. Ha sottolineato che, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, il 20% delle nuove auto vendute quest’anno saranno elettriche e che l’Europa è già in ritardo rispetto alla Cina.

La Commissione Europea vuole ridurre le emissioni del parco veicoli per raggiungere gli obiettivi climatici del 2030 e del 2050. Le autovetture causano il 16% delle emissioni totali di gas serra in Europa.

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