Le banche italiane potrebbero temporaneamente dover pagare tasse più elevate sugli utili poiché il governo prevede di costringere i finanziatori a spalmare le detrazioni fiscali per le perdite passate fino a quattro anni, ha mostrato mercoledì il bilancio 2025 di Roma.
Si prevede che la mossa vedrà le banche contribuire con 2,5 miliardi di euro (2,70 miliardi di dollari) ai fondi statali in difficoltà dell’Italia, ha affermato il governo.
Secondo la Finanziaria, le banche dovranno utilizzare i crediti d’imposta 2025, cosiddetti crediti per imposte anticipate, per ridurre le imposte nel quadriennio compreso tra il 2026 e il 2029, mentre l’utilizzo delle DTA relative al 2026 sarà spalmato nei prossimi tre anni.
Le più grandi banche italiane includono Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM e Monte dei Paschi di Siena di proprietà statale.
La mossa è particolarmente rilevante per MPS, che dopo anni di pesanti perdite ha importanti DTA in bilancio e sta ora tornando alla redditività.
Il Ministero delle Finanze italiano deve cedere il controllo di MPS entro la fine dell’anno per soddisfare le condizioni di ristrutturazione concordate con l’UE durante un costoso piano di salvataggio nel 2017, aveva affermato in precedenza.
Il Tesoro prevede di raccogliere 1 miliardo di euro dagli assicuratori modificando i termini dell’imposta di bollo su alcune polizze assicurative nel Bilancio.
($1 = 0,9271 euro)
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