Venezia ha compiuto nuovi passi per contrastare il turismo di massa in città. Presto i visitatori dovranno effettuare una prenotazione obbligatoria per visitare e le persone che sono piene potranno essere rifiutate. “Mi aspetto proteste, cause legali e tutto il resto… ma è mio dovere rendere vivibile questa città”, ha detto a Sky News il sindaco Luigi Brugnaro.
Venezia, visitata ogni anno da 25 milioni di persone, è stata recentemente monitorata da 468 telecamere, sensori ottici e un sistema di localizzazione per telefoni cellulari. Il governo vuole usarlo per distinguere i residenti dai visitatori e scoprire esattamente dove stanno andando le persone.
Questi sono gli strumenti per poter offrire una sorta di “manometro” nel prossimo futuro: ognuno deve segnalare la propria visita tramite l’app. È troppo impegnato? Allora non ti è permesso entrare.
L’obiettivo è rendere nuovamente sostenibile la città: “Mi aspetto proteste, querele e tutto il resto… ma è mio dovere rendere questa città vivibile per chi la abita e anche per chi la vuole visitare”, ha detto il sindaco Luigi Brugnaro, che vuole attivare i piani tra l’estate 2022 e 2023.
imposta
A proposito, l’app non è l’unica arma contro il turismo di massa. La città vuole anche imporre una tassa sui pendolari giornalieri. Viene nell’importo compreso tra 3 e 10 euro, a seconda del periodo dell’anno. I turisti che hanno soggiornato una notte a Venezia dovevano già pagare una tassa di soggiorno massima di 5 euro.
Un mese fa l’Italia ha bandito le grandi navi da crociera nella laguna veneziana per tutelarne l’ecosistema e il patrimonio. Il governo italiano ha descritto il provvedimento come un passo necessario per la tutela dell’ambiente, del paesaggio, della cultura e dell’arte della famosa città.
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