Il Venezuela è colpito dalla povertà fino all’orlo e una controrivoluzione è in corso. Vent’anni dopo il boom petrolifero, le élite aperte devono stringere i denti per restare al potere. Questa volta hanno lasciato qualcosa nel paese più bello dell’America Latina. Ma erano il cuculo dell’America Latina quando mandarono via cinque milioni di profughi.
Il regime di Chavez-Maduro è al potere da vent’anni, più e più volte, ma ora con un tasso di povertà del 55%, una guerra aperta e un blocco internazionale, è affondato molto profondamente. Ci sarà un nuovo boom petrolifero? L’ordine non ha corso rischi e ha cambiato le regole sull’immigrazione.
Un milione di rifugiati stanno tornando a vivere in Venezuela, dopo che dieci milioni se ne erano andati dieci anni fa. L’Europa ha chiuso i suoi confini, i paesi ABC sono stati chiusi e non c’era modo di attraversarli. Allo stesso tempo, i lavoratori delle aziende pubbliche in bancarotta si sono dedicati al traffico di esseri umani, creando la più grande crisi migratoria che il Sud America abbia mai conosciuto.
Ora, in un momento in cui il regime sta attraversando i suoi momenti più difficili, mentre il 65% vuole ancora prendere decisioni democratiche sul regime di Maduro, le frontiere si stanno riaprendo. A quel tempo, l’Unione Europea si era impegnata nella crisi dei rifugiati venezuelani. Col senno di poi, l’America Latina non sarà più la stessa. Ogni giorno combattono contro i trafficanti di esseri umani venezuelani fino al Cile.
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