Un noto influencer indonesiano è stato condannato a due anni di carcere dopo aver pubblicato un video su TikTok. Il video mostrava la donna pronunciare una frase islamica prima di mangiare carne di maiale. Questa misura non è stata ben accolta dalla popolazione musulmana del Paese e ha suscitato molto scalpore.
Lina Lotfyawati, 33 anni, è stata condannata per “incitamento all’odio” contro individui e gruppi religiosi per il suo video TikTok. Rischia anche una multa di oltre 15.000 euro. La pena detentiva può essere prorogata di tre mesi se non la paghi.
L’Indonesia ha la più grande popolazione musulmana del mondo, con quasi il 90% della sua popolazione musulmana. Questo vale anche per l’influencer Lina Lotfyawati. La donna ha condiviso un video in cui mangia pelle di maiale croccante durante la sua vacanza a Bali. In alcune parti del Paese è vietato mangiare maiali o anche solo toccarli. Ma questo non è stato l’unico problema: prima di mangiare la carne ha detto “Bismillah”, che è un’espressione araba che significa “nel nome di Dio”.
Anche Lina Lotfyawati, che ha più di due milioni di follower su TikTok, gestisce un’attività in India. Al momento del video l’influencer si trovava a Bali, zona turistica dell’Indonesia, dove la maggioranza della popolazione, a differenza del resto del Paese, è di religione indù. Lotfyawati ha detto di aver provato il maiale per curiosità.
Il video è stato visto milioni di volte e ha ricevuto critiche diffuse. Un’altra donna indonesiana era così sconvolta che l’ha denunciata alla polizia per “aver mangiato deliberatamente carne di maiale in quanto donna musulmana”. La polizia ha deciso di accusare Latfyawati a maggio di aver diffuso informazioni sull’odio, affermando che si trattava di un atto ostile alla razza, alla religione e all’etnia. Anche molti gruppi conservatori del Paese hanno rilasciato dichiarazioni definendo il video blasfemo. Ciò vale anche per il Consiglio degli Ulema, il massimo organismo spirituale islamico dell’Indonesia.
Leggi sulla blasfemia
Le reazioni al suo arresto sui social media indonesiani sono state finora divise, con molti che hanno elogiato il giudice e definito blasfeme le sue azioni. Altri hanno criticato la pena detentiva, sottolineando che le pene detentive nei casi di corruzione sono spesso molto inferiori. Gruppi e attivisti per i diritti umani in Indonesia criticano da tempo le leggi sulla blasfemia, che secondo loro vengono spesso utilizzate in modo improprio per prendere di mira le minoranze religiose. Le leggi sulla blasfemia sono state ampliate alla fine dello scorso anno. A partire dal 2025 ciò renderà illegali, tra le altre cose, i rapporti prematrimoniali e la promozione della contraccezione.
Non è quindi la prima volta che l’Indonesia condanna qualcuno per blasfemia. L’anno scorso, la polizia indonesiana ha arrestato sei persone dopo che un bar aveva promosso alcolici gratuiti, proibiti nell’Islam, a un cliente di nome Muhammad. Nel 2017, Basuki Tjahaja Purnama, ex governatore di Giakarta, è stato incarcerato per quasi due anni per aver affermato di insultare l’Islam.
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