La polizia italiana ha rivelato come è riuscita ad arrestare ieri Matteo Messina Denaro (60), Il boss mafioso più spietato di sempre. Manca da quasi trent’anni. Ma i dispositivi di ascolto, una serie di ricerche su Internet sul cancro al fegato e l’uso intelligente dei dati medici alla fine l’hanno ucciso.
“Sai chi sono. Sono Mateo Messina Denaro.” È quanto ha detto il boss mafioso più ricercato d’Italia a un poliziotto che lo ha avvicinato ieri in un ospedale privato di Palermo, capoluogo della Sicilia, e gli ha chiesto come si chiamasse. Solo allora gli investigatori furono sicuri che l’uomo che voleva firmare un appuntamento a nome di Andrea Bonafede fosse l’uomo che cercavano da oltre trent’anni.
Dal 1993 è considerato il grande capo del sindacato siciliano di Cosa Nostra. La polizia aveva solo una foto di un robot e alcuni brevi clip audio per identificare l’uomo condannato per traffico di droga, riciclaggio di denaro, estorsione e un lungo elenco di omicidi.
Alla fine ci sono riuscito grazie ad una combinazione di ricerca antica e tecnologia moderna. Denaro è protetto da anni da una fitta rete di attivisti. La polizia ha trascorso più di dieci anni a rintracciare e arrestare potenziali complici. Più di cento persone, compresi i membri delle loro famiglie, sono state ammanettate. Più di 150 milioni di euro sono stati ripuliti dalle aziende.
“A poco a poco”, ha detto il generale Teo Lozzi dei Carabinieri italiani, “la sua rete si è indebolita fino a renderlo debole”.
uno sguardo. Nell’ottobre 2021 la polizia italiana ha già tentato, senza successo, di arrestare Denaro durante una grossa caccia all’uomo
Allo stesso tempo, sono stati installati dispositivi di ascolto nelle case dei parenti di Denaro. Forse sospettavano qualcosa, perché parlavano solo in termini generali di “persone con il cancro” e “operazioni contro il cancro”. Ma questo è bastato agli inquirenti, perché da tempo circolavano voci che Denaro fosse malato.
Quando scoprono anche che i soci del boss della mafia hanno utilizzato termini di ricerca su Internet come “morbo di Crohn” e “cancro al fegato”, concludono che Denaro deve cercare aiuto da qualche parte.
Poi hanno raccolto i dati personali di tutti i malati di cancro maschi nati vicino a Trapani Sicilia nel 1962. Ben presto rimasero solo dieci sospetti. E poi cinque. Spicca però un nome: Andrea Bonafede. Questo era il cugino del defunto boss mafioso Leonardo Bonafide. Avrebbe subito due interventi a Palermo, nel 2020 e nel 2021.
uno sguardo. Matteo Messina Denaro è stato catturato dopo 30 anni di latitanza
interventi
Tuttavia, l’esame dei tabulati telefonici della vera Andrea Bonafede ha indicato che si trovava da qualche parte lontano da Palermo in uno dei due giorni in cui è avvenuto l’intervento.
Quando gli inquirenti hanno notato che era stata prenotata una nuova seduta di chemioterapia a nome di Bonafede, sono intervenuti. Ieri mattina hanno circondato l’ospedale La Maddalena con più di cento uomini.
Denaro stava andando in un bar vicino all’ospedale quando notò la grande forza organizzata. È tornato indietro, ma è stato tagliato anche lì. L’uomo che una volta si vantava di poter riempire il cimitero con le sue vittime non si mise a camminare ma piuttosto “educatamente ea bassa voce” si arrese. È stato arrestato e portato immediatamente in un carcere di massima sicurezza a L’Aquila, nel centro Italia.
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