L’organismo federale di vigilanza sull’energia, CREG, vede l’opportunità di imporre una tassa eccezionalmente più alta sui profitti in eccesso dei quattro reattori nucleari più recenti. Questo è evidente da un rapporto su richiesta del governo, secondo de Tejd.
Il ministro federale dell’energia Tinne Van der Straeten (Groen) ha incaricato il comitato CREG di determinare se i produttori e i commercianti di energia stanno approfittando dell’attuale crisi energetica per realizzare profitti esorbitanti. Nella sua prima analisi di ottobre, CREG non ha ancora rilevato guadagni in eccesso, ma nel frattempo il watchdog ha notato segni di margini gonfiati.
In un nuovo rapporto che De Tijd ha potuto leggere, l’osservatore punta nella direzione delle nuove centrali nucleari di Engie Electrabel: Doel 3, 4 e Tihange 2 e 3. Suggerisce che il governo dovrebbe dare uno “straordinario contributo aggiuntivo” come in Francia. Se trovi l’inaspettato guadagno incrementale “non adatto”.
Ma sembra che liberarsi dei profitti extra da Electrabel sia molto difficile da un punto di vista legale. “Siamo vincolati da un accordo che il precedente governo ha firmato con Enge, secondo il quale questa posizione favorevole dell’azienda è stata scolpita nella pietra”, ha affermato de Tejd citando il governo Van der Straiten. Per modificare il contributo nucleare sarà necessario risolvere i contratti con l’operatore e stabilire una violazione dei diritti.
Infine, CREG non vede segni che i fornitori nel mercato dei consumatori stiano realizzando profitti eccessivi addebitando ai clienti commissioni più elevate. Al contrario: per i fornitori, i prezzi elevati nel mercato all’ingrosso rappresentano una grande sfida finanziaria con rischio di fallimento.
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