I medici potrebbero optare per un nuovo sistema di premi dal prossimo anno. Lo dimostra il rapporto finale del think tank, nominato dal ministro della Salute Frank Vandenbroucke (Vorwitt), che ha messo a punto un nuovo modello organizzativo e finanziario.
La professione di medico di base deve affrontare sfide significative: negli ultimi anni ci sono stati meno medici di base, le richieste di assistenza sono in crescita e più complesse a causa dell’invecchiamento della popolazione e le generazioni più giovani desiderano un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.
Ciò ha portato al desiderio del ministro di riformare la professione di medico generico. Ha immaginato un “New Deal”, con cinque misure principali, inclusa la creazione di un modello normativo e finanziario sostenibile. Il gruppo di pensiero è nato da quel New Deal, con rappresentanti di un’ampia sezione trasversale di medici generici, che si sono messi al lavoro per creare un nuovo paradigma. Sul tavolo, ad esempio, c’erano anche i sindacati dei medici, le compagnie di assicurazione sanitaria, i sindacati dei medici generici e i medici generici in formazione. Hanno partecipato anche il governo, l’INAMI e il Federal Knowledge Center for Healthcare.
Attualmente gli studi di medicina generale possono scegliere tra due diversi sistemi. Può essere pagato tramite una “commissione di servizio” o un importo per prestazione. Il loro finanziamento viene quindi calcolato in base al numero di consultazioni e visite domiciliari. L’altro sistema finanzia, attraverso il versamento di una somma forfetaria, un medico generico in base al numero di pazienti arruolati in tale studio.
La nuova proposta vuole aggiungere una terza opzione: una retribuzione mista, in cui i due schemi sarebbero combinati, ciascuno dei quali rappresenta dal 40 al 45 percento del finanziamento totale. La “tassa di servizio” viene pagata a un tasso inferiore a quello attuale per i pazienti normali e per i pazienti occasionali l’assistenza rimane alla tariffa normale. L’importo fisso viene aumentato nel nuovo sistema, in modo che diventi possibile assegnare ulteriori profili che possono assumere compiti pratici, come gli infermieri. Un sondaggio condotto dal think tank ha mostrato che il 36% dei medici generici vorrebbe essere nominato infermiere in futuro.
Il restante 10-20% proverrà dai premi esistenti, un premio facoltativo per attrarre infermieri alla medicina generale e un premio per l’amministrazione, che dipende dal numero di assistenti e dal numero di pazienti regolari.
Non vi è alcun obbligo
Non ci sarà alcun obbligo di aderire al nuovo regime retributivo misto: i medici di base potranno comunque decidere autonomamente quale regime seguire. Lo stesso sondaggio mostra che il 70% dei medici generici prenderebbe in considerazione il passaggio al nuovo sistema.
Per il governo federale, l’operazione sarebbe neutrale dal punto di vista del bilancio, sebbene siano necessari ulteriori finanziamenti per i premi per la gestione degli infermieri e dello studio.
“Sono particolarmente lieto che un gruppo di medici generici entusiasti, con il supporto di scienziati e con la partecipazione di un vasto pubblico, sia riuscito a sviluppare in un brevissimo periodo di tempo le caratteristiche di un nuovo modello normativo e finanziario orientato al futuro tempo”, afferma il ministro Vandenbroek. “Quello che c’è sul tavolo è un ottimo inizio, e ovviamente se ne sta ancora discutendo intensamente”.
Il quadro dei salari misti sarà delineato nei prossimi mesi. Un periodo di prova sarà anche specificato in una serie di pratiche. L’obiettivo è iniziare a utilizzare il nuovo sistema all’inizio del 2024.
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