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È morto all'età di 92 anni la leggenda del calcio brasiliano Mario Zagallo, che guidò la Seleção a quattro titoli mondiali | calcio

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L'icona del calcio brasiliano non esiste più. È morto all’età di 92 anni il quattro volte campione del mondo Mario Zagallo. L'ex attaccante ha vinto due Mondiali da giocatore, uno da allenatore della Nazionale e l'altro da assistente.

Il Brasile ha vinto la Coppa del Mondo nel 1958, 1962, 1970, 1994 e 2002. Nessun altro Paese al mondo può vantare cinque stelle sul petto.

Chiunque dica Brasile in questi giorni sognerà giocatori del calibro di Ronaldinho, Neymar, Garrincha e Pelé in quel paese. Ma Mario Zagallo fa parte anche degli arredi presenti in ogni museo del calcio brasiliano. Ha portato la Seleção a quattro titoli mondiali. Due da giocatore: nel 1958 segnò addirittura in finale. Una da allenatore, quando ha organizzato una generazione ricca di talento. È stato il primo a vincere il Mondiale sia da giocatore che da allenatore. Poi come vice allenatore nel 1994. Solo per il quinto e ultimo titolo mondiale del Brasile il suo ruolo è stato limitato, quando Zagallo era semplicemente un consigliere.

Deve i soprannomi “Il Professore” e “Il Vecchio Lupo” alla sua abilità nel leggere tatticamente il gioco. Il suo nazionalismo brasiliano lo ha reso più popolare tra la gente. Ha avuto successo come allenatore nei quattro migliori club tradizionali di Rio: Flamengo, Fluminense, Botafogo e Vasco da Gama.

© Agenzia nazionale di polizia/Agenzia per la protezione ambientale

Nel 2005, Zagallo è stato ricoverato in ospedale per più di un mese a seguito di un intervento di bypass gastrico, essendo stato precedentemente attentamente monitorato per disturbi del ritmo cardiaco. Le sue condizioni di salute sono gradualmente peggiorate ed è morto questa settimana all’età di 92 anni. Fu l'ultimo giocatore vivente a vincere uno storico primo titolo di Coppa del Mondo nel 1958.

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Ha scritto su Instagram: “È con grande tristezza che vi informiamo della morte del nostro eterno quattro volte campione del mondo”. “Padre devoto, nonno e suocero affettuosi, amico leale, professionista di successo e un essere umano meraviglioso. Un idolo per molti. Il mio Paese, che lascia dietro di sé un’eredità di grandi conquiste. Dopo la sua morte in Brasile è stata dichiarata una settimana di lutto nazionale.

Agenzia di stampa francese
© Agenzia France-Presse

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