Si prevede che Enel, il più grande sviluppatore di energia rinnovabile quotato al mondo, annuncerà una maggiore attenzione al proprio Paese d’origine e un approccio più selettivo agli investimenti verdi quando il suo nuovo CEO presenterà la sua strategia il 22 novembre.
Un leggero miglioramento nella politica dei dividendi è probabile dopo che Flavio Cattaneo, ex capo del gruppo di telecomunicazioni TIM e dell’operatore della rete elettrica Terna, ha messo il suo sigillo sul conglomerato da 64 miliardi di euro, hanno detto analisti ed esperti di energia.
A maggio è succeduto all’amministratore delegato di lunga data Francesco Starese in un riassetto gestionale pianificato dal maggiore azionista di Enel, il governo italiano.
Finora ha tenuto le carte nascoste, lasciando intendere solo che terrà d’occhio le spese e terrà sotto controllo il debito dell’Enel. A fine settembre erano 63 miliardi di euro.
“Mi aspetto e accolgo con favore una maggiore attenzione all’Italia, investendo sia nelle rinnovabili che nelle reti”, ha affermato David Tabarelli, presidente del think tank Nomisma Energia, aggiungendo che ciò potrebbe tradursi in un approccio più cauto verso i mercati esteri, compresi gli Stati Uniti. Negli Stati Uniti.
Sotto Starace, Enel ha annunciato diverse iniziative che potrebbero beneficiare delle sovvenzioni verdi del governo statunitense, tra cui la costruzione di una nuova fabbrica di pannelli solari e l’implementazione di oltre 10.000 caricabatterie per veicoli elettrici.
Gli analisti si aspettano che gli Stati Uniti siano un mercato chiave, ma vedono il gruppo realizzare almeno il 50% dei suoi investimenti in Italia, il che farebbe piacere al primo ministro nazionalista Giorgia Meloni.
Nel suo ultimo piano industriale, Starace si è impegnata a realizzare in Italia quasi 18 miliardi di euro, ovvero il 48% degli investimenti totali di Enel, nel periodo 2023-25.
Piggy con fonti di energia rinnovabili
Poiché il piano 2023-25 prevede investimenti totali in capacità rinnovabile stimati in una media di 6 miliardi di euro all’anno, gli analisti affermano che Enel potrebbe diventare più selettiva in un contesto di tassi di interesse e costi di input più elevati.
Anche il piano di vendita di asset per 21 miliardi di euro comporterà una riduzione degli investimenti.
“Vediamo l’opportunità di ridurre gli investimenti nelle energie rinnovabili di un terzo in cambio di progetti con rendimenti più elevati rispetto all’obiettivo annunciato nel Capital Markets Day (CMD) nel 2021 e nel 2022”, ha affermato Goldman Sachs in una recente nota di ricerca. .
Se Cattaneo decide di rallentare lo sviluppo delle energie rinnovabili, dovrà stare attento a non diventare troppo dipendente dai fornitori di energia, soprattutto nei sei principali mercati del gruppo: Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia.
Alla fine dello scorso anno, il gruppo vantava una capacità installata di quasi 60 GW di energia verde. Si prevede di chiudere le sue centrali elettriche a carbone italiane entro il 2025 e di raggiungere zero emissioni nette entro il 2040. (Segnalazione di Francesca Landini, Montaggio di Keith Weir, Kirsten Donovan)