A Villa Sorza, la negatività che sopravviveva dopo la sconfitta contro il Marocco è stata espulsa e sostituita con più positività o speranza. L’analista Arnar Vidarsson è stato chiamato per comprendere a fondo il gioco dei Red Devils e per dare consigli all’allenatore della nazionale.
Ora che la polvere si è calmata dopo i bombardamenti marocchini, la sobrietà può tornare. E chi è più reale del meraviglioso islandese Arnar Fedarsson? Fedarson ha approfondito le statistiche “nascoste” della squadra belga, in particolare Villa Sorza.
“Cercavo una soluzione e il problema è che ai giocatori manca il coraggio e la mentalità sopra il corpo”.
“Adesso è molto facile sparare a Martinez, che è sempre stato così protettivo nei confronti dei suoi giocatori. Li tratta come suoi figli e non li deluderai mai”.
“Ma spetta a quei ragazzi mostrare più coraggio ora. Ha senso stare più attenti man mano che invecchi. Ho fatto il bungee jumping quando avevo 19 anni e ora non lo farò più”.
Togli la pressione dalle spalle. Abbiate il coraggio di giocare quella palla il 16.
Martinez non chiede di giocare questa palla all’infinito.
Fedarson porta i dati per sostenere il suo punto. “Ai belgi ci sono volute 65 chiavi per raggiungere i 16 metri in una volta. Solo perché non hanno osato dare quel passaggio difficile. Le migliori squadre lo fanno, anche i belgi qualche anno fa”.
“I dati dicono anche che i giocatori belgi vogliono andare in profondità, c’è abbastanza movimento. Solo che quella palla non si gioca”.
“Ecco perché: osi giocare quella palla il 16. Getta quella pressione sulle tue spalle! Possono fare tutto. Martinez non chiede di giocare quella palla all’infinito. I giocatori lo fanno da soli”.
Non è un problema importante che il principale passante Kevin De Bruyne non sia usato abbastanza al momento? “De Bruyne ha chiesto palla 87 volte, ma l’ha ricevuta solo 30 volte. È logico che a un certo punto chiederà palla alla difesa. Ma è proprio quello che vuole l’avversario”.
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