I ricercatori dell’UMC di Amsterdam e del National Institute of Health Care hanno sviluppato un algoritmo in cui possono calcolare un “prezzo appropriato” per i farmaci attuali che vengono spesso re-commercializzati per un sacco di soldi. Secondo i ricercatori, gli assicuratori sanitari, l’Istituto nazionale di assistenza sanitaria e il ministro possono fornire informazioni sui prezzi di costo realistici di queste risorse.
Il nuovo modello di account è stato testato sulla mexiletina, un farmaco utilizzato da anni per il trattamento delle malattie cardiache ma che è stato nuovamente registrato dal produttore per trattare una rara malattia muscolare. Secondo il modello di calcolo, il prezzo effettivo è inferiore del 90% rispetto al prezzo corrente. Secondo i ricercatori, il farmaco dovrebbe costare tra i 452 e il 1996 euro per paziente, all’anno. Tuttavia, il prezzo attualmente richiesto è di 24.000 € all’anno.
Scenario Dre
I ricercatori hanno sviluppato tre scenari nel modello: un prezzo minimo e massimo basato sulle stime di tutti i costi di commercializzazione di un farmaco più vecchio e uno scenario in cui la mexiletina è considerata un farmaco completamente nuovo. Anche nel caso più costoso, il prezzo sarà comunque parecchie volte inferiore al prezzo richiesto dal produttore. I ricercatori affermano che il nostro modello matematico è appropriato per i farmaci che sono stati in uso per molti anni e vengono improvvisamente registrati nuovamente.
Nel 2018, il produttore ha registrato la mexiletina come medicinale per malattie rare chiamato Namuscla. Ciò ha conferito all’azienda l’esclusività sul mercato per dieci anni e nessun altro produttore è stato autorizzato a commercializzare il prodotto. Il costo del farmaco, che in precedenza ammontava a 249 euro per paziente all’anno, è salito a oltre 24.000 euro per paziente all’anno. A causa di questo prezzo elevato, Zorginstituut ha consigliato al Ministero della salute, del benessere e dello sport di non includere Namuscla nel pacchetto dell’assicurazione sanitaria di base.
Fonte: Agenzia nazionale dei porti