retina
I ricercatori hanno scoperto che gli stessi cambiamenti riscontrati nel cervello dei pazienti affetti da FTD dopo la morte compaiono anche nelle retine degli occhi di questi pazienti. “Ciò offre nuove opportunità ai pazienti e alla ricerca su trattamenti e medicinali”, afferma il ricercatore Frederik Hart de Ruyter.
morto
Fino ad ora la demenza frontotemporale poteva essere diagnosticata con certezza solo dopo la morte del paziente tramite autopsia, dove nel cervello veniva trovata una proteina specifica (TDP-43). Grazie a questa nuova ricerca sembra possibile individuare la demenza frontofrontale nel corso della vita attraverso una visita oculistica.
Individuazione degli stadi iniziali della demenza
“In questo modo le persone possono riconoscere se hanno una forma di demenza in una fase iniziale, magari anni prima che compaiano i primi sintomi. Ciò non solo aiuta i pazienti a prepararsi meglio per il futuro, ma apre loro anche le porte”, spiega Hart de Ruyter. Partecipazione anticipata alla ricerca scientifica su nuovi trattamenti e farmaci per la demenza”.
Cambiamenti retinici
La ricerca è stata condotta in collaborazione con la Dutch Brain Bank ed ha esaminato gli occhi di oltre 100 persone decedute. L’attenzione si è concentrata principalmente sulla presenza di proteine specifiche che indicano disturbi neurodegenerativi. I risultati indicano che i cambiamenti nella retina rispecchiano quelli nel cervello. Ciò rappresenta un passo importante nella diagnosi della demenza frontotemporale durante la vita.