venerdì, Novembre 15, 2024

I veterinari chiedono una vaccinazione rapida contro l’influenza aviaria

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L’Associazione professionale dei veterinari (KNMvD) e i veterinari di pratica collettiva (CPD) chiedono una rapida vaccinazione contro l’influenza aviaria. Le organizzazioni chiedono una rapida registrazione di vaccini efficaci. Dovrebbero inoltre esserci accordi chiari sulle salvaguardie commerciali per i prodotti a base di pollame.

Secondo il KNMvD e il CPD, la vaccinazione dovrebbe far parte di un pacchetto di misure per proteggere il pollame e combattere l’influenza aviaria. Secondo le due associazioni professionali, tutte le conoscenze disponibili nei Paesi Bassi e in altri paesi europei dovrebbero essere utilizzate per poter iniziare la vaccinazione il più rapidamente e responsabilmente possibile.

L’Unione Europea sta attualmente lavorando su una legislazione modificata per consentire la vaccinazione contro l’influenza aviaria. La capacità di distinguere tra animali vaccinati e infetti è essenziale per prevenire le barriere commerciali.

La pressione del virus è ancora alta

Focolai della malattia sono stati segnalati negli allevamenti di pollame professionisti e negli allevatori dilettanti nei Paesi Bassi, nonché in altri paesi, tra cui Francia, Italia, Germania e Regno Unito. Per tenere il virus fuori dall’allevamento professionale di pollame, i visitatori sono stati banditi e da tempo è in vigore un protocollo di igiene più rigoroso. Nonostante queste misure, ci sono ancora molti focolai.

Il virus dell’influenza aviaria è costantemente presente negli uccelli selvatici, il che significa che anche gli uccelli esposti all’influenza aviaria muoiono in natura. Nei Paesi Bassi, il virus è rimasto tra gli uccelli selvatici durante i mesi estivi e la migrazione degli uccelli è ora in pieno svolgimento. Le due organizzazioni si aspettano che la pressione del virus dell’influenza aviaria rimanga alta nei prossimi mesi.

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Nella situazione attuale con un’elevata pressione di infezione e risultati inadeguati di misure di biosicurezza più rigorose, l’attuale approccio non è più fattibile, secondo KNMvD e CPD.

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