Una favola ambientata nel 2021 – Campione 1B e leader 1A dopo 20 giorni di partite – diretta da Phyllis Matsu. Il 55enne T1 ha portato a casa il Raymond Gothals Trophy lunedì pomeriggio. “Parlare con i giocatori in modo familiare è uno dei suoi punti di forza”, afferma il CEO Matsu.
I premi saranno distribuiti nell’arco di pochi mesi, ma l’Union ha avuto comunque il permesso di sbloccare la bottiglia lunedì. Phyllis Matsu ha vinto il Trofeo Raymond Gothals.
“Raymond Gothals potrebbe essere moderno”, ride Philip Bormans, CEO di Union.
“Sa come plasmare il suo nucleo e piegarlo alla sua volontà. Conosce i suoi punti di forza e di debolezza e sa come interpretarli perfettamente”.
“È entrato in un gruppo in lotta per i risultati. Lo abbiamo visto in 1B e ora anche in prima divisione. Ha fatto lo stesso, è bello”.
Sa impastare il suo cuore e piegarlo secondo la sua volontà. Conosce i suoi punti di forza e di debolezza e sa come affrontarli al meglio.
Qual è una delle qualità più forti di Mazzu? “Tratta i suoi giocatori in modo familiare”, afferma Bormans.
“Ricorda loro i loro doveri, ma costruisce anche amicizie. È anche molto impegnato con i suoi giocatori fuori dal campo”.
Com’è il rapporto con il consiglio di amministrazione? “Molto bene. Apprezza molto il nostro lavoro, lo apprezziamo. Questo è un lavoro di squadra”.
“Phil è molto amichevole e abbiamo conversazioni serie, ma a volte può anche tenere il pulsante e questo è molto importante per il successo come allenatore”.
E all’inizio di questa stagione, i giocatori hanno sostenuto il loro allenatore nella morte di sua madre.
“La prima partita, la seconda, e solo dopo puoi sognare di più”.
Tutto alla Union sembra un sogno che si avvera, ma Philip Bormans non è incline a fare dichiarazioni audaci.
“Diamo il massimo da tutti e lui è l’allenatore che fa dei giocatori una squadra unita. Si affrontano il fuoco l’uno dell’altro e questo è merito suo”.
Dove finirà questo percorso? “Fa sognare di più. Il primo gol è stata una stagione tranquilla, ma sembra che possiamo sognare la seconda partita e forse anche di più”.
La seconda partita. Dev’essere uno sbaglio, giusto? “No, il primo Playoff II e solo allora puoi sognare di più”.