Il comune di Amsterdam rimuoverà dalla città più di 1.200 telecamere che provengono da aziende cinesi come Hikvision e Dahua. Sebbene le fotocamere siano convenienti e offrano una buona qualità, ci sono preoccupazioni riguardo allo spionaggio e alle violazioni dei diritti umani da parte dei produttori.
Il comune di Amsterdam vuole sostituire 1.280 telecamere di fabbricazione cinese entro cinque anni, afferma Alexander Schulz, consulente ICT e Digital City. A causa dell’elevato ammortamento e dei costi di modifica dei contratti esistenti, non è prevista la rimozione immediata delle telecamere, Rapporti AT5. Schulz ritiene che il comune stia inviando un “segnale forte” trovando alternative ai sistemi di telecamere cinesi.
La rimozione delle telecamere è in parte dovuta alle preoccupazioni sullo spionaggio. Il Servizio generale di intelligence e sicurezza, o AIVD, aveva precedentemente avvertito che la Cina aveva preso di mira un “programma informatico offensivo” contro i Paesi Bassi. Si dice anche che alcune telecamere siano posizionate vicino a “edifici sensibili”, come stazioni di polizia ed edifici governativi, ponendo rischi per la sicurezza. Inoltre, le telecamere sarebbero prodotte in aree in cui i diritti umani vengono violati, come il lavoro forzato della minoranza uigura in Cina.
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