venerdì, Novembre 15, 2024

Il fatto che tutti lo odino scatena la bestia interiore: la psicologia di Romelu Lukaku prima della partita più carica di sempre | Serie A

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Il più grande nemico di tutti per 90 minuti. Romelu Lukaku attenderà presto il ricongiungimento con l’ex club dell’Inter dopo la rottura traumatica della scorsa estate. Il concerto di flauto sarà assordante e gli applausi fortissimi. Chi vuole essere nei panni del Diavolo Rosso? Beh, ottimo rum in sé.

Pochi paesi possono adorare i propri calciatori tanto quanto l’Italia.

Il compianto Diego Maradona è diventato una leggenda a Napoli, Paolo Maldini sconfiggerebbe addirittura il Papa nei sondaggi di popolarità a Milano, e Radja Nainggolan non riesce ancora a girare in pace per le strade della capitale.

Ma per quanto profondamente possano amare, possono odiare con uguale fervore quando gli giri le spalle.

Da quest’estate Romelu Lukaku sa tutto di lui.

Quando il cannoniere di tutti i tempi, sorprendentemente, non ritornò all’Inter – i resoconti divergono sulle motivazioni – e si trasferì alla Roma, i tifosi nerazzurri lo considerarono un grave tradimento.

Ha una cattiva reputazione Curva NordI giocatori, lo zoccolo duro dell’Inter, si sono subito espressi con un linguaggio minaccioso: “Ho accettato il logo che per noi vale più delle nostre vite”, hanno scritto sui social.

“Poi ti sei venduto come un mercenario meschino e meschino al miglior offerente. Ci hai pugnalato alle spalle e te ne sei andato come un ladro. Avrai l’accoglienza che meriti.”

All’improvviso è stato inserito un cerchio rosso nell’agenda del 29 ottobre.

Dalla passione all’odio

Oggi, cioè.

A distanza di quasi due mesi, l’invidia nei confronti dell’Inter non si è affatto placata, il che non è irragionevole, visto che si tratta del primo incontro tra le due squadre.

Ho pompato per un’intera settimana La Gazzetta dello Sport Solleva ulteriormente il morale con un camion carico di articoli. Ogni stella vivente dell’Inter è invitata a indossare ancora una volta il mantello di Lukaku, e la testata ha già pubblicato più volte una ricostruzione (a colori) della scorsa estate.

“Quante pagine riempiremo domenica? Tante!”, ride Filippo Conticello, il controllore interno del quotidiano sportivo rosa.

“È uno dei temi dell’anno. E sì, forse è un po’ preoccupante. Ma quando sei tradito da qualcuno a te caro, è difficile agire in modo razionale. Dimostra anche quanto Lukaku sia amato nel club”. Tifosi dell’Inter.

La pressione sulle spalle di Lukaku sarà enorme.

Filippo Conticello, Responsabile Intergazita

Questa passione (per la maggior parte delle persone) si è trasformata in odio.

Quello Curva Nord Il fatto che abbiano ordinato 30.000 fischietti di plastica appositamente per l’arrivo di Lukaku – forse non autorizzati a usarli – dimostra quanto siano impegnati a rendere questa serata calda a Milano.

Conticello si aspetta che “il fischio di San Siro sia forte”.

“È dall’estate che tutti all’Inter si preparano a questo momento. Gli ex compagni, i media, i tifosi. La pressione sulle spalle di Lukaku sarà enorme”.

Chiunque conoscesse bene l’attaccante adesso si metterebbe a ridere.

Lukaku e i tifosi dell’Inter stanno vivendo tempi migliori.

La mentalità di Jordan

Le critiche non suscitano ansia nella mente di Lukaku, anzi la alimentano.

Per tutta la sua vita, l’assassino ha usato la negatività per spingersi oltre. Dalla giovinezza, quando soffriva di razzismo e povertà, ai dubbi sulla sua lealtà adesso.

Ironicamente, Lukaku desidera l’amore, ma nel profondo preferisce credere che il mondo intero sia contro di lui.

Una mentalità che ricorda quella di Michael Jordan.

“Quando sono andato a L’ultimo ballo (Una serie Netflix sulla leggenda del basket, redattore.) E ho visto Jordan parlare di come ha tratto motivazione dalle critiche, ho pensato: “Non sono solo”, ha sorriso Lukaku durante gli Europei di due anni fa.

“Stai attento, non sto dicendo che sono Michael Jordan, ma alcune persone ne hanno semplicemente bisogno.”

Romelu non perderà il sonno per il fischio che lo attende.

Peter Smits, ex allenatore di Lukaku

Secondo alcuni l’ambizione a tutto tondo di Lukaku sta funzionando A volte contro. Quando una persona vuole qualcosa troppo, spesso perde la pace e la sanità mentale.

Peter Smits, che ha allenato Lukaku all’inizio della sua carriera, lo contraddice.

“Quella pista lo ha portato dove è adesso: Romelu è davvero qualcuno che diventa più forte grazie a quella pista. Devo raccontare una storia? Nella gioventù dell’Anderlecht, l’allenatore una volta chiese all’autista di lavare il camion dei giocatori. “Allenatore, se tu Segnare”, disse poi Romelu ridendo. “Venti gol, non lo faresti? E ​​due mesi dopo quell’allenatore lo fece”.

Peter Smits con il giovane Lukaku.

“E un’altra… Il Chelsea ha giocato contro il Genk quando Romelu non era tra i convocati di Champions League. Invece di preparare la partita, ha passato tutta la serata ad analizzare le foto dei migliori attaccanti di sempre. Poi ho capito che Romelu è un calciatore qualunque. che viene da un altro pianeta.”

Vista la forte testa sulle spalle di Lukaku, Smits è convinto che il suo ex avversario non si lascerà sbilanciare.

anzi.

“Cosa pensi che abbia colpito di più Romelu come persona? Quando i suoi connazionali gli fischiavano o quando un rivale lo faceva? Davvero, Romelu ne ha già passate tante… Non perderà il sonno per fischiatelo aspettandolo.” “Del resto Romelu fa sempre gol (ride). Vedremo stasera”.

Il ritrovo è alle 18 a Milano.

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