I media polacchi hanno fatto notizia sulla vendita dei visti. Scrivono che dal 2021 sono stati rilasciati in questo modo quasi 250.000 visti a migranti provenienti dall’Asia, dal Medio Oriente e, in misura minore, dall’Africa. La Polonia ha parzialmente esternalizzato il rilascio dei visti alle aziende. Li avrebbero venduti per 5.000 dollari (4.700 euro) o più, in collaborazione con il personale consolare e ministeriale.
In questo modo i titolari del visto potevano raggiungere l’Unione Europea o altri paesi. Lo riferisce il sito di notizie polacco Onetto Ad esempio, un gruppo di immigrati dall’India ha utilizzato i visti polacchi per recarsi in Messico. Da lì tentarono di entrare negli Stati Uniti. Fingevano di essere una troupe cinematografica di Bollywood e pagavano tra i 25.000 e i 40.000 dollari a persona.
Il partito al governo polacco Diritto e Giustizia è profondamente imbarazzato da questo scandalo. Si descrive come un partito anti-immigrazione e si oppone agli accordi europei sull’immigrazione. Anche il Partito Legge e Giustizia ha fatto dell’immigrazione una delle questioni principali nelle elezioni del 15 ottobre. Il referendum si terrà contemporaneamente poiché due dei quattro temi riguardano l’immigrazione.
Per prevenire la migrazione, l’anno scorso la Polonia ha costruito una grande recinzione lungo il confine con la Bielorussia. Secondo le ONG, lì ogni giorno si verificano “ritorni” illegali, con le guardie di frontiera polacche che fermano i migranti e li respingono.
Opposizione in attacco frontale
Piattaforma Civica, il più grande partito di opposizione polacco guidato da Donald Tusk, è stato attaccato da quando è emersa la questione dei visti. Lo descrive come “il più grande scandalo del ventunesimo secolo”.
Pertanto, la questione dei visti è diventata parte di una campagna elettorale particolarmente aggressiva in Polonia. Secondo i resoconti dei media e dell’opposizione, la frode dei visti avrebbe dovuto essere nota ai più alti livelli di governo. Sta sfruttando la questione a piene mani per indebolire il governo, che a sua volta accusa l’opposizione di voler solo seminare il caos.
Mitigazione delle scoperte
Il governo polacco sta cercando di limitare i danni. Inizialmente lo ha fatto attenuando la rivelazione. Un portavoce del governo ha detto che ciò coprirebbe solo poche centinaia di visti. Si dice anche che i consolati in Africa non abbiano avuto alcun ruolo nel caso.
Intanto anche il governo fa pulizia. Alcune delle persone coinvolte furono licenziate e altre furono arrestate. I contratti con agenzie esterne a cui il governo ha appaltato le procedure per i visti sono stati annullati. Il ministro di Stato Stanislaw Zarin ha dichiarato che il governo polacco ha agito correttamente: secondo lui il problema è stato visto, affrontato e risolto.
Resta da vedere se lo scandalo dei visti avrà conseguenze sulle elezioni polacche. I precedenti scandali denunciati dai media critici nei confronti del governo hanno a malapena toccato il governo. Da quando il Partito Legge e Giustizia è salito al potere nel 2015, il Paese è diventato profondamente polarizzato.
I polacchi vivono in diverse bolle mediatiche, sia governative che non governative. Ci sono due immagini molto diverse in queste bolle attorno alla questione dei visti, a cui è difficile accedere dall’altra parte della divisione politica.