Charles Donohue, uno dei leader del gruppo intransigente americano, i Proud Boys, ha ammesso di essere stato coinvolto in un piano per prendere d’assalto il Campidoglio a Washington il 6 gennaio 2021. Lo hanno riferito i media americani.
Donohue ha anche ammesso di voler incitare il Collegio elettorale degli Stati Uniti a invalidare la vittoria di Joe Biden su Donald Trump alle elezioni presidenziali. L’americano si è anche detto disposto a testimoniare contro i ragazzi orgogliosi.
Donohue, della Carolina del Nord, si è dichiarato colpevole di due reati con una pena minima di sei anni di carcere, inclusa l’aggressione fisica agli agenti di polizia. Ha accettato di collaborare con i suoi compagni imputati nella speranza di ricevere una condanna più leggera.
Gli atti del tribunale pubblicati venerdì mostrano che ha già fornito informazioni sui piani del gruppo e sull’intenzione di interrompere la conferma dei risultati elettorali al Congresso.
Donohoe è il primo dei sei leader incarcerati dei “Proud Boys”, incluso l’ex presidente Enrique Tarrio, ad ammettere di aver organizzato l’attacco al Campidoglio e di aver attaccato le forze dell’ordine.
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