“Stiamo garantendo che le persone che non hanno il diritto di rimanere nel nostro Paese siano costrette ad andarsene il più rapidamente possibile”, ha affermato il ministro dell'Interno Nancy Viser. Lo scopo del disegno di legge: “Deportazione dal Paese più rapida ed efficiente”. Il ministro ha affermato che ciò libererebbe risorse per accogliere coloro che hanno il diritto di restare, come 1,1 milioni di rifugiati ucraini in Germania.

Anche adesso alcune deportazioni falliscono perché la persona in questione non può essere trovata o la sua identità non è chiara. Per questo la Germania vuole semplificare le procedure di espulsione. Ad esempio, la polizia avrà ora ampi poteri per rintracciare le persone che devono lasciare il Paese e registrare l’identità dei migranti. Inoltre, il periodo massimo di detenzione pre-deportazione sarà aumentato da 10 a 28 giorni.

Ma secondo l’Associazione tedesca degli avvocati (DAV, Deutsche Anwaltverein, ndr) le misure mancano di “proporzionalità”. SOS Humanity, che aiuta i migranti in difficoltà nel Mediterraneo, si è detta scioccata anche “dall'idea che le persone in fuga e coloro che forniscono loro aiuti umanitari possano essere minacciati di pene detentive”.

Ad esempio, ora verranno introdotte sanzioni più severe per il traffico di esseri umani, ma le organizzazioni temono anche che tali sanzioni le offuscheranno a causa dell’assistenza che forniscono ai migranti.

Il governo stima che la nuova serie di misure porterà a circa seicento deportazioni aggiuntive ogni anno. Secondo i dati ufficiali, nel 2023 la Germania ha registrato 329.120 nuove domande di asilo.