Il presidente di Intesa Sanpaolo ha affermato che non c’è motivo di preoccuparsi per l’impatto della tassa sulle perdite straordinarie sulle banche italiane, che costerebbe alla più grande banca italiana meno di 1 miliardo di euro (1,08 miliardi di dollari).
“L’effetto ci sarà, ma non credo che sarà pericoloso, perché le banche italiane sono forti e la cosa più importante è che il mercato sia competitivo”, ha detto Gian Maria Croce-Pietro ai giornalisti della casa europea Ambrosetti . Venerdì Business Forum in Italia
Gros-Pietro ha poi dichiarato ai giornalisti che il conto per Intesa ammonterebbe a meno di un miliardo di euro, aggiungendo che una stima più precisa non potrà essere fornita finché la tassa sulle entrate straordinarie non sarà approvata dal Parlamento.
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Riduzione delle tasse
Annunciata in agosto e ingannatrice degli investitori bancari, la mossa è stata l’unica volta a trarre profitto dall’aumento dei tassi di interesse. Il governo ha poi chiarito che non sarà tassato più dello 0,1% del totale degli attivi di una banca.
Il Tesoro prevede di ricavare da questo intervento meno di 3 miliardi di euro, dicono le fonti.
Gros-Pietro ha affermato che i dividendi saranno inevitabilmente influenzati dall’impatto dell’imposta sul reddito, ma gli investitori in Intesa saranno comunque ben ricompensati.
($1 = 0,9252 euro) (Segnalazione di Elvira Pollina e Giulio Piovaccari, Scrittura di Keith Weir, Montaggio di Alvis Armellini e Luis Heavens)