Spadel, produttore di prodotti Spa e Bru, ha venduto più acqua durante la prima metà del 2023 e l’ha fatta pagare di più. Lo dimostrano i dati annunciati lunedì dal gruppo belga. L’utile netto è raddoppiato.
Nei primi sei mesi Spadel ha registrato un fatturato di 177,6 milioni di euro. Ciò rappresenta un aumento del 13,3% rispetto alla prima metà del 2022. Tutti i mercati in cui opera l’azienda hanno contribuito alla crescita.
Sia il volume che i prezzi hanno guidato la crescita delle vendite. Le vendite sono aumentate del 4,7%, in parte grazie alle “condizioni meteorologiche favorevoli nel mese di giugno”. Nel frattempo i prezzi sono aumentati dell’8,6%.
L’utile operativo (EBIT) è aumentato di quasi due terzi (64,4%) a 23,7 milioni di euro, “nonostante le pressioni inflazionistiche abbiano gravemente colpito, tra gli altri, i costi dell’energia, dei trasporti e del lavoro”. Oltre ai volumi di vendita e ai prezzi più elevati, Spadel segnala miglioramenti in termini di efficienza e risparmi sui costi. E sotto la soglia restano poco meno di 18 milioni, più che raddoppiati.
Spadel definisce i buoni numeri “un primo passo verso il ripristino della redditività”. Nel 2022, i profitti si sono dimezzati a 12,8 milioni di euro, sotto la pressione dei maggiori costi per materie prime, energia e trasporti.
Per l’intero anno 2023, Spadel prevede un “aumento significativo dell’utile operativo”. Il gruppo avverte tra l’altro che un’estate deludente nel Benelux, con il suo “luglio tetro”, peserà sulle vendite.
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