La JFC sta progettando di portare un totale di un quarto di milione di soldati. I piani della NATO precedentemente elaborati a Brunssum per la difesa contro la Russia sono stati approvati nel vertice di Vilnius lo scorso giugno. I paesi hanno tempo fino a dicembre per modificare i loro piani, dopodiché il comitato finanziario congiunto li esaminerà. “Manteniamo la pianificazione costantemente aggiornata”, afferma Rietbergen.

Molti residenti temono che Brunssum sia un potenziale bersaglio nemico a causa della presenza del JFC. Ritbergen ha cercato di rimuovere questa paura. “Brunsum è più sicura del resto dei Paesi Bassi”, ha scherzato. “Non abbiamo armi qui, stiamo solo pianificando”, ha detto. Questi dovranno poi essere ripresi e attuati dagli stessi paesi della NATO. Considerati gli sviluppi in Ucraina, è emersa una nuova situazione. A tal fine, Brunssum lavora su tutti i tipi di scenari nel caso in cui il conflitto si intensifichi.

Il generale ha affermato che la situazione in Israele viene monitorata da vicino e ha sottolineato che la violenza in quel paese non è affare della NATO. Ad esempio, se si verificassero grandi flussi di rifugiati o gli incendi si propagassero ad altri paesi, la NATO valuterà come affrontare la situazione. “Creiamo scenari in modo che tu sia sempre preparato”, ha affermato Rietbergen. E comunque, quando si tratta di Israele e della Striscia di Gaza, questo non avviene da Brunssum, ma dal quartier generale del Sud a Napoli.

175 persone si sono registrate questa sera al JFC Centre. Impegnandosi in discussioni con i residenti, la NATO afferma di voler creare maggiore trasparenza tra la base e la società.