Dopo la polemica per l’aumento delle pensioni in Parlamento, il Servizio pensioni indaga da mesi se ci sono ancora istituzioni pubbliche in cui il limite Wijninckx non viene applicato correttamente. Secondo il servizio statale questo sembra essere sicuramente il caso della Banca nazionale. A maggio, tredici ex dirigenti della Banca nazionale – non solo ex direttori o governatori – hanno ricevuto una lettera in cui l’Autorità per le pensioni li informava che le loro pensioni legali erano state immediatamente ridotte o addirittura ridotte a zero.
Il servizio pensionistico è perplesso su un aspetto specifico dei piani pensionistici per i dirigenti che hanno aderito prima del 2017: la copertura in caso di morte. I piani più vecchi consentivano ai pensionati di acquistare quella che viene chiamata “riserva attuariale” – l’importo normalmente riservato per pagare il partner superstite in caso di morte.
In una nuova posizione sull’argomento, il Servizio pensioni afferma ora che queste prestazioni di capitale devono essere incluse nel calcolo della pensione dell’interessato rispetto al massimale Wijninckx. D’altro canto la Banca nazionale da anni è del parere che ciò debba essere incluso nella rendita per il convivente. Poiché il servizio pensionistico non può intervenire nell’assicurazione collettiva, interviene attraverso la pensione legale.
La Banca nazionale sta quindi modificando la propria regolamentazione, anche se ritiene di aver sempre applicato correttamente la legge Wijninckx. Concretamente ciò significa che d’ora in poi la rendita di superstite verrà assegnata al partner solo a partire dal momento della morte dell’ex dipendente.