Il virus del Nilo occidentale è stato trovato negli aironi cenerini nell’Olanda settentrionale. Lo ha affermato il Consiglio del settore ippico. Circa il 10 percento delle ferite nei cavalli causa gravi lamentele. Ecco perché esiste una sorveglianza attiva per la malattia.
Il virus viene trasmesso dalle zanzare. Il Consiglio di settore ritiene che probabilmente non ci sia un’ulteriore diffusione del virus ora, perché la stagione delle zanzare è quasi finita. L’airone blu è stato catturato in un’esca per anatre a metà settembre. L’Erasmus Medical Center ha condotto qui una ricerca sull’influenza aviaria.
Nell’area in cui sono stati prelevati gli aironi, si sta ora indagando se altri uccelli siano stati infettati dal virus del Nilo occidentale. Anche l’Autorità olandese per la sicurezza degli alimenti e dei prodotti di consumo (NVWA) sta conducendo ricerche sulle zanzare che svernano nella zona. Negli ultimi decenni, il virus si è diffuso in gran parte del mondo, tra cui l’Europa sudorientale e centrale e la Germania.
Nei Paesi Bassi, il virus del Nilo occidentale è stato rilevato per la prima volta nel 2020 in una barella. Quell’anno, è stata trovata un’infezione nelle zanzare e in otto persone.
Denuncia di lesioni
A differenza di altri animali domestici (da fattoria), i cavalli possono sviluppare sintomi dopo aver contratto il virus. Proprio come negli esseri umani, l’infezione da virus del Nilo occidentale si verifica nella maggior parte dei cavalli asintomatici (visibili). Circa il 20% mostra sintomi lievi, come perdita di appetito, letargia e febbre. Circa il 10 per cento degli animali sviluppa gravi disturbi. I vaccini sono disponibili per i cavalli.
Il National Institute of Public Health and the Environment (RIVM), NVWA e altre parti stanno lavorando insieme per monitorare la diffusione del virus West Nile. Al fine di identificare precocemente il virus, RIVM e NVWA stanno controllando le zanzare e monitorando i cambiamenti lì. Erasmus Medical Center guida un consorzio di ricerca nazionale che mappa i rischi di focolai. RIVM e NVWA informano il pubblico.