La transizione energetica in Italia ha subito un ‘ritorno’ negli ultimi tre anni. Questa è la conclusione del rapporto annuale del World Economic Forum (WEF) sulla transizione energetica. Secondo i ricercatori il motivo è la dipendenza dell’Italia dal gas.
Insieme ad altri quattro paesi, il WEF evidenzia l’Italia come uno dei paesi che ha mostrato un “perno” nella transizione energetica negli ultimi anni. Il WEF sta conducendo questa ricerca nel Regno Unito, Turchia, Angola e Kuwait. Le ragioni di ciò variano, mostra il rapporto. Ad esempio, i ricercatori elogiano il Regno Unito per essere un “leader” nel settore della transizione energetica e per il fatto che continua a “performare molto bene” in quell’area.
Ma negli ultimi anni ha “rallentato” a causa della crescente dipendenza dal gas, della crisi energetica e dell’aumento dei costi energetici. Il WEF sottolinea che la volontà della Turchia di intraprendere iniziative di transizione energetica sta diminuendo. Secondo il WEF è questione di regole e niente investimenti.
A livello internazionale, il WEF conclude che la transizione energetica è ancora in corso, ma “ha perso slancio a causa delle crescenti incertezze globali”. Secondo il rapporto, i progressi sono ostacolati da battute d’arresto come l’aumento dei prezzi dell’energia, mentre la sicurezza energetica è costantemente messa alla prova anche da rischi geopolitici.
Olanda su dieci
L’Italia e il Regno Unito sono rispettivamente al 41° e 13° posto nella classifica Global Energy Transition del WEF. Finlandia (3), Danimarca (2) e Svezia (1). Il WEF non ha condiviso risultati specifici sui Paesi Bassi.