Oggi il gruppo della Vuelta si scontra con l’Alto de l’Angliru. La leggendaria salita è talvolta chiamata la “Bestia delle Asturie” per via dei suoi pendii ripidi. Questa salita è davvero spaventosa o le storie sono esagerate? Abbiamo chiesto all’esperto Jan Bakelantis.
“È un mostro”
“È un animale, questo è un dato di fatto”, esordisce subito Bakelantis. “La salita dell’Anglero è difficile perché è molto irregolare. Ma nonostante tutte le irregolarità, ha una pendenza media elevata.”
Con un rendimento del 9,8% su 12,8 km, la media non è poi così male, soprattutto all’inizio, ma il diavolo è nella coda. Anche il nostro analista di ciclismo lo sa.
“È una salita che diventa sempre più ripida, e la parte più difficile è tra i 5 km dalla vetta e il penultimo chilometro. È qui che diventa davvero
Fino al 23%”.
“C’è un tratto in particolare che mi resterà sempre impresso: non solo è lungo e ripido, ma presenta anche un dislivello del 25%!”
Turbolenza nel gruppo? SÌ.
Paura? NO.
Tutti parlano sempre dello “spaventoso” Angliru, o della “paura” dell’Angliru… ma secondo Bakelantis non è poi così male nel gruppo.
“Non credo che dovremmo esagerare. Questa salita, come qualsiasi altra tappa di montagna, causerà una certa inquietudine tra i non alpinisti.”
D’altra parte, per i ragazzi di rango, questi sono i luoghi in cui puoi fare la differenza o scontrarti con te stesso. Pertanto, questi nuovi arrivati sono spesso decisivi nella soluzione finale.
“Ma la paura è davvero… beh. Alla fine, oggi tutti raggiungeranno la vetta”, ride Bakelantis.
“Non è garantito che i cicloturisti raggiungano la vetta”.
Ma per i ciclisti comuni o i cicloturisti conquistare il Monte Anglero è un po’ diverso.
“Anche con le marce molto piccole attualmente presenti sulle bici da corsa e sulle mountain bike, non è garantito che il ciclista ricreativo medio raggiunga la cima di questa salita”, afferma Bakelantis.
“Chiunque può scalare il Monte Ventoux e raggiungere la cima senza scendere, ma non oso dirlo su questo passo.”
In Belgio, secondo il nostro analista di ciclismo, si può “confrontare” Angliru con La Redoute. Ma nei tratti ripidi è parecchie volte più lungo.
“Penso che da dilettante sia solo questione di mettere la catena tutta a sinistra nella parte posteriore, calpestare e poi sperare di arrivare in cima tutto intero e senza scendere.”
Chi ha le migliori credenziali oggi?
Ma chi presenta Bakelants come il preferito di oggi?
“Jonas Vengegaard è uno dei migliori scalatori al mondo, se non il migliore. Ma anche l’irregolarità dell’arrampicata deve essere la ragione dietro a Roglic. Remco Evenepoel si è salvato per questo viaggio. Spero che possa fare bene.”
“La cosa migliore in assoluto per Remco è vincere tra tutti questi ragazzi in classifica, perché imparerà ancora di più e dimostrerà che può davvero battere questi grandi”.
In questo modo Remco Evenepoel potrà essere il giudice di chi vorrà vincere questa Vuelta.