sull’episodio
Le nanoparticelle sviluppate dai bioingegneri dell’Università di Tecnologia di Eindhoven e dagli immunologi del Radboud University Medical Center contrastano prima una reazione eccessiva del sistema immunitario e poi lo rafforzano.
La sepsi è una condizione pericolosa per la vita che uccide circa 3.500 persone ogni anno solo nei Paesi Bassi. Nel caso della sepsi, il sistema immunitario non funziona correttamente a causa dell’infezione da batteri, funghi o virus. Questo disturbo consiste sia in una risposta immunitaria iperattiva, chiamata iperinfiammazione, sia in una sorta di paralisi del sistema immunitario.
In caso di infiammazione eccessiva, i tessuti vengono danneggiati e gli organi possono cedere. Nell’immunodeficienza, il sistema immunitario si esaurisce e si paralizza, il che può impedire al corpo di combattere adeguatamente nuove infezioni.
Per anni, gli scienziati di tutto il mondo hanno cercato un buon trattamento contro la sepsi. Quello che ti serve dopo è un farmaco in grado di contrastare sia la reazione eccessiva che la paralisi del sistema immunitario. Non è un compito facile.
Ma ora i ricercatori ci sono riusciti. In una capsula di Petri con cellule immunitarie, hanno visto come una particolare proteina è riuscita a combattere l’infiammazione generando l’immunità.
Ora hanno combinato questa proteina con un’altra proteina endogena, chiamata proteina di fusione. Hanno quindi incorporato questa proteina di fusione di nuova concezione in particelle lipidiche per formare nanomedicine che interagiscono specificamente con le cellule immunitarie per trattare la sepsi.
Nella ricerca di follow-up, il trattamento dovrebbe essere testato anche sui pazienti e utilizzando un incubatore biotecnologico BioTrip I ricercatori sperano di poter tradurre rapidamente la loro ricerca nella clinica.
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