Quasi due mesi dopo la scomparsa dell’adolescente francese Lina, le indagini potrebbero improvvisamente prendere una nuova svolta: la polizia avrà accesso alle immagini di quattro telecamere poste sulle autostrade vicino al villaggio dei Vosgi dove la quindicenne è scomparsa. Lo riferisce martedì “Sodenfo”.
Dov’è Lina?
L’adolescente francese Lina (15 anni) è scomparsa il 23 settembre mentre era diretta alla stazione di Saint-Blaise-La Roche, nella regione dei Vosgi francesi, a circa tre chilometri da casa sua. Avrebbe dovuto prendere il treno per Strasburgo per far visita al suo amico Tao (19 anni), ma non è mai arrivata.
Durante le indagini, la polizia si convinse che la ragazza potesse essere stata rapita in macchina. Un testimone afferma di aver visto Lina in un’auto grigia il giorno in cui è scomparsa e che lei lo ha salutato con la mano. Ha detto agli investigatori che la ragazza non mostrava alcun segno di paura e che lo aveva accolto con gentilezza.
Ciò che rende credibile questa testimonianza è l’esperienza vissuta qualche giorno prima nella stessa zona da un’altra ragazza: questa bambina ha descritto di aver “sentito un uomo che la seguiva” alla guida di un’auto grigia e più tardi quel giorno lo ha seguito di nuovo. Questa volta l’uomo è sceso dall’auto per avvicinarsi alla ragazza, ma lei è subito scappata.
Gli investigatori sperano, se la qualità delle telecamere lo consentirà, di identificare il veicolo sospetto e, se possibile, la stessa Lina
Foto della fotocamera
Il problema più grande che devono affrontare gli investigatori è che le telecamere locali non fotografano l’area circostante dove e quando Lena è scomparsa. Pertanto, la Procura di Strasburgo ha deciso di confiscare le immagini di quattro telecamere del traffico che registrano necessariamente il passaggio di un’auto nel villaggio da cui Lena è scomparsa.
Se la qualità delle telecamere lo consente, i ricercatori sperano di identificare il veicolo sospetto che corrisponde al file richiesto e, se possibile, la stessa Lina. Si ricorda che la Procura di Strasburgo ha aperto un’indagine all’inizio di ottobre, avvertendo allora che l’indagine avrebbe richiesto “lungo tempo”. “X” è indagato con l’accusa di “rapimento e detenzione per più di sette giorni senza rilascio volontario”.
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