La polizia invierà quindi prove e lettere di avvertimento alle donne che si rifiutano di indossare il velo informandole delle conseguenze legali di reati ripetuti.
Dal 1979, la legge islamica iraniana richiede alle donne di coprirsi i capelli e indossare abiti lunghi e larghi. I trasgressori possono subire un rimprovero pubblico o una multa e possono essere arrestati.
La polizia può anche chiudere qualsiasi attività i cui dipendenti non aderiscono alle regole dell’hijab. All’inizio di questa settimana, è stato anche annunciato che il rispetto delle regole dell’hijab nelle scuole e nelle università sarebbe stato monitorato più rigorosamente.
In Iran sono in corso da mesi proteste contro le rigide regole religiose che limitano in modo sostanziale i diritti delle donne. Tuttavia, le manifestazioni contro il regime ultraconservatore di Teheran stanno diventando sempre più pubbliche.
Ma le autorità ei simpatizzanti del regime hanno risposto con forza: migliaia di manifestanti sono già stati arrestati e quattro giustiziati da dicembre. Amnesty International avverte che anche i bambini vengono torturati dalle autorità. Migliaia di ragazze in età scolare sono state avvelenate da novembre, secondo gli attivisti.