Maserati Modena è tornata al punto di partenza.
Con Stellantis che riporta che il 35,9% in meno di automobili (186.510 unità) sono uscite dalle fabbriche italiane rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (la sola produzione di veicoli commerciali è cresciuta di un leggero 2%), Modena si trova in una crisi ancora più grande. Maserati è stata spinta a livelli più alti sotto FCA fino al 2020 e Modena è stata tradizionalmente designata come la culla del marchio esclusivo. Alla fabbrica fu permesso di continuare a costruire auto sportive più esclusive e un nuovo laboratorio di innovazione tecnologica era a pochi passi di distanza. Nel decennio precedente si temeva il contrario, dato che ormai la maggior parte della produzione avviene a Torino, ma grazie ai nuovi investimenti tutte le preoccupazioni sono svanite come neve nel capoluogo emiliano. Ora, 5 anni dopo, il vivaio Maserati è tornato al punto di partenza. A Torino la produzione di Krugliasco è cessata non molto tempo fa e il laboratorio di innovazione di Modena ha subito la stessa sorte.
deflazione.
Di conseguenza, 173 dipendenti, tra cui 130 ingegneri e capi progetto con background tecnico, sono ora costretti ad andarsene. Insomma, la crescita del marchio è stata di fatto fermata dal management di Stellandis. Anche l’arrivo della nuova gamma a quattro porte è stato rinviato fino a nuovo avviso (successore di Ghibli e Quattroporte) e non è ancora prevista alcuna new entry/successore di Graygale e Levante. La produzione dell’MC20 è ora drasticamente ridotta. L’anno scorso in sei mesi sono state assemblate 600 unità, ora ne sono rimaste solo 160. In breve, la Maserati è attualmente a un livello molto basso e nessuno sa esattamente quando Stellandis intende cambiare questa situazione. Maserati è un marchio prestigioso conosciuto a livello internazionale che può ottenere ottimi risultati.