La variante delta non causa casi più gravi di COVID-19 nei bambini e negli adolescenti rispetto alle altre varianti, secondo i primi dati di uno studio pubblicato venerdì dalle autorità sanitarie statunitensi.
wvbFonte: belga
Da diverse settimane tra i più giovani del Paese crescono le preoccupazioni per le conseguenze della variabile delta, dato il crescente numero di bambini negli ospedali.
I Centers for Disease Prevention and Control (CDC), la principale agenzia federale di sanità pubblica, hanno studiato i dati dei pazienti ricoverati con COVID-19 in 99 contee in 14 stati degli Stati Uniti, coprendo circa il 10% della popolazione degli Stati Uniti.
Nello specifico, l’agenzia ha confrontato il periodo da inizio marzo a metà giugno con il periodo da metà giugno a fine luglio, quando la variante delta divenne dominante negli Stati Uniti. Tra questi due periodi, il numero di ricoveri tra bambini e adolescenti di età 0-17 anni è quintuplicato.
Tuttavia, la percentuale di bambini e adolescenti ricoverati in ospedale con malattie gravi, ad esempio con il ricovero in terapia intensiva, era paragonabile prima e durante il periodo in cui la variante delta era dominante.
Dei 3.116 bambini e adolescenti ricoverati in Delta entro tre mesi e mezzo, circa il 26% è stato ricoverato in terapia intensiva, il 6% è stato messo su un ventilatore e meno dell’1% è morto. Dopo il dominio di Delta, dei 164 ricoveri, circa il 23% è stato ricoverato in terapia intensiva entro un mese e mezzo, il 10% era sotto ventilazione e meno del 2% è morto. Pertanto le differenze tra i due periodi non sono statisticamente significative.
Inoltre, lo studio mostra che i vaccini proteggono ancora bene gli adolescenti contro la variante delta: il numero di ricoveri per adolescenti non vaccinati è stato dieci volte superiore a quello di quelli vaccinati durante il periodo di controllo delta.
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