Michael Flynn, ex consigliere per la sicurezza dell’ex presidente Donald Trump, ha intentato una causa contro la commissione del Congresso che indaga sull’assalto del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti. In questo modo spera di impedire alla commissione di accedere ai suoi dati telefonici.
Flynn sostiene che il mandato di comparizione precedentemente emesso contro di lui è troppo ampio, prendendo di mira lui per dichiarazioni costituzionalmente protette che ha fatto come privato. La Commissione d’inchiesta della Camera dei rappresentanti ha convocato lui e altri sostenitori di Trump a novembre per informazioni su un “centro di comando” dal quale stavano cercando di contestare i risultati delle elezioni. Trump continua ad affermare falsamente di aver perso le elezioni presidenziali contro Joe Biden a causa di una diffusa frode elettorale.
Anche altri sostenitori di Trump convocati dal comitato sono andati in tribunale per evitare di essere ascoltati. Alex Jones, il teorico della cospirazione e fondatore del sito web di destra Infowars, ha presentato un caso simile lunedì.
Flynn si è già dichiarato colpevole di aver mentito all’FBI sulle comunicazioni con l’ex ambasciatore russo. All’epoca era stato incriminato in un’indagine dal consigliere speciale degli Stati Uniti Robert Mueller sull’influenza russa sulle elezioni di Trump del 2016. Trump ha graziato Flynn poco prima che si dimettesse.