L’Italia prevede di eliminare gradualmente le attuali garanzie statali e di creare un nuovo programma per stimolare gli investimenti privati nelle infrastrutture strategiche, ha detto martedì il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
La mossa fa parte degli sforzi di Roma per ridimensionare le politiche espansionistiche adottate dal 2020 sulla scia della pandemia di COVID-19 e della crisi energetica esacerbata dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.
Al 31 dicembre 2022, secondo i dati del Ministero delle Finanze di aprile, le garanzie statali rappresentavano il 15,8% del prodotto interno lordo (PIL) dell’Italia, in leggero calo rispetto al 16,1% del 2021.
“Stiamo lavorando a un’iniziativa formale che rappresenta un passo decisivo nel modo in cui finanziamo le spese in conto capitale per le infrastrutture”, ha detto Giorgetti in una conferenza assicurativa.
Ha affermato che le garanzie statali non dovrebbero più essere utilizzate per iniettare massicce liquidità nel sistema economico, come ha fatto l’Italia durante la pandemia, ma piuttosto per finanziare “interventi selettivi”.
Dopo la crisi dell’assicuratore italiano Eurovita, il governo prevede di istituire un fondo di garanzia per proteggere gli assicurati attraverso i contributi dei gruppi assicurativi.
Tali finanziamenti “garantiscono la tutela degli assicurati, soprattutto nel settore delle assicurazioni sulla vita, per sostenere la loro fiducia nel mercato e contribuire alla stabilità del sistema finanziario”, ha affermato Giorgetti.
Quest’anno le autorità assicurative italiane hanno posto Eurovita sotto amministrazione straordinaria, la prima volta che hanno adottato tale provvedimento dopo che i tassi di interesse sulle riserve di liquidità dell’assicuratore sulla vita sono aumentati.