Dopo quattro richieste separate, martedì le autorità italiane hanno concesso il permesso di portare a terra 116 persone in Sicilia. Dato che il tempo in mare si è deteriorato negli ultimi giorni, l’equipaggio della nave è sollevato.
La scorsa settimana Ocean Viking ha effettuato tre operazioni di salvataggio. Due di loro hanno avuto successo. Giovedì un’ambulanza ha tratto in salvo dieci libici da una barca in vetroresina non lontano dalle coste libiche. Vaughans SOS Mediterranean ha visto la partecipazione di quattro uomini, due donne, tre bambini e un bambino. Sabato, 106 persone sono state salvate da un grande gommone di plastica. Molti di loro sono minorenni e indifesi. Ciò include 67 minori, donne di 8 anni e uomini di 31 anni. Provengono da Burkina Faso, Camerun, Gambia, Ghana, Guinea, Costa d’Avorio, Liberia, Mali e Sierra Leone. Non ci sono state morti tra i due salvati, ma una persona che è stata gonfiata potrebbe aver perso conoscenza, ma ora sta facendo progressi, ha detto l’associazione.
Secondo l’emittente francese RFI, 5 passeggeri saranno interessati dal Govt-19. Il personale medico è a bordo e sono state prese le necessarie precauzioni.
Durante il terzo soccorso, Ocean Viking non è stata in grado di fornire assistenza. Da mercoledì 17 marzo a giovedì 18 marzo, l’associazione di volontariato ha ricevuto una chiamata di allarme dal telefono di allarme. Quelli al telefono erano su una barca di legno grigia con più di 100 residenti. Il motore della barca ha preso fuoco. Secondo le prove, il capitano ha usato un accendino per ispezionare la macchina. L’allarme ha allertato i funzionari telefonici e gli Ocean Vikings. La ricerca di Ocean Viking non è riuscita perché non è stato possibile trovare le coordinate GPS della barca. Si dice che un peschereccio libico abbia salvato 45 persone.
Funzionari libici affermano che 45 passeggeri e 5 persone sono stati salvati. Tuttavia, il telefono di allarme sospetta che più di 60 persone siano state uccise nell’incidente sulla base delle testimonianze dei sopravvissuti. Secondo un testimone, la maggior parte di loro erano giovani del Sudan e del Senegal, quattro della Siria, due del Pakistan, sette marocchini e quattro egiziani. C’erano donne e bambini sulla barca.