L’Italia ha legalizzato la comparsa di carni lavorate come salame, mordadella, prosciutti e guladello sull’etichettatura dei prodotti.
“Smascherare le frodi”
L’iniziativa mira a sostenere i prodotti italiani genuini e “espone la frustrazione di mostrare le carni straniere come italiane”, ha affermato Ettore Brendini, capo di Goldreti, una lobby degli agricoltori italiani. Lo studio dell’organizzazione mostra che l’82% degli italiani preferisce i prodotti nazionali per sostenere l’economia e le imprese locali.
D’ora in poi, l’etichetta del prodotto dovrebbe essere menzionata in dettaglio Da dove viene la carne?, Scrive ESM. Deve essere specificato il paese di nascita dell’animale e il paese (oi paesi) in cui è stato ingrassato e infine macellato. Pertanto il titolo “100% italiano” viene utilizzato solo per la carne di suini nati, allevati e macellati in Italia.
35 milioni di italiani consumano regolarmente salumi. Ci sono 5.000 allevamenti di suini nel paese dell’Europa meridionale. Secondo Goldreti, tre prosciutti su quattro venduti in Italia sono di carne straniera, non menzionata in etichetta.
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