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L'Italia smetterà di usare il carbone dal 2025, tranne la Sardegna – 6 marzo 2024 16:51

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L’Italia si è impegnata a porre fine alla produzione di energia elettrica dal carbone in tutto il Paese, ad eccezione della Sardegna, entro la fine del 2025, ha detto mercoledì al Parlamento il ministro dell’Energia.

Nell’ambito della lotta al cambiamento climatico, l’UE sta adottando misure per eliminare gradualmente i combustibili fossili.

Le centrali elettriche alimentate a petrolio e carbone sono più inquinanti delle centrali elettriche a gas, anche se alcuni governi ritengono che l’energia rinnovabile possa aiutare a ridurre le emissioni di carbonio aumentando allo stesso tempo l’efficienza.

“L'obiettivo intermedio di non utilizzare il carbone nel mix di produzione elettrica a partire dal 31 dicembre 2025… è molto vicino. L'aggiornamento del Piano Nazionale Clima ed Energia lo confermerà sicuramente”, ha affermato il Ministro Gilberto Pichetto Frattin.

In Sardegna, però, l’uso del carbone per produrre elettricità finirà solo tra il 2026 e il 2028, ha spiegato Pichetto.

Negli ultimi due anni, l’Italia ha dato il via libera a quattro nuove centrali elettriche alimentate a gas che generano 3.400 megawatt (MW) – equivalenti a 3,4 gigawatt – mentre gli impianti esistenti saranno modernizzati per aggiungere altri 700 MW di capacità entro il 2026.

Bruxelles ha fissato un obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio del 43,7% in Italia entro il 2030, ma il governo di destra di Giorgia Meloni ha ammesso che saranno necessari maggiori sforzi per raggiungere tale obiettivo in tempo.

Informando i legislatori sulla situazione energetica, Pichetto ha affermato che l’Italia ha quasi perso le importazioni di gas naturale russo, un obiettivo politico chiave dei governi italiani dall’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022.

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Roma ha acquistato solo il 4% del totale delle sue importazioni di gas dalla Russia nel 2023, mentre quella dall’Algeria è aumentata dal 28% al 36%, sono aumentate anche le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL), soprattutto dal Qatar e dagli Stati Uniti. .

“Il livello di stoccaggio del gas è pari a circa il 64% e si prevede che raggiungerà il 45% circa entro la fine di marzo, un livello ancora considerato elevato”, ha affermato il ministro.

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