Patrick Zaki, studente egiziano e ricercatore sui diritti umani, è stato graziato dal presidente egiziano e tornerà in Italia, dove ha studiato, giovedì. Lo ha detto mercoledì il premier italiano Giorgia Meloni In un videomessaggio.
Jackie, 30 anni, è stata condannata a tre anni di carcere martedì. Secondo il Dipartimento di Giustizia, ha diffuso informazioni false, ma la vera ragione era un articolo che ha scritto sulla difficile situazione dei cristiani copti in Egitto, che costituiscono circa il 10 per cento della popolazione egiziana, di cui fa parte.
Nazionalità italiana
Zaki stava frequentando un master in studi sulle donne e di genere a Bologna quando è stata arrestata durante una breve visita di famiglia in Egitto nel 2020. È stato rilasciato dopo quasi due anni di carcere, ma è rimasto un sospetto e non gli è stato permesso di lasciare il Paese nordafricano. Il suo caso ha suscitato scalpore in Italia, soprattutto perché molti italiani ricordano ancora che lo studente italiano Giulio Regeni è stato torturato e ucciso in Egitto nel 2016. Migliaia di persone firmarono petizioni per la sua liberazione e il Senato gli concesse la cittadinanza italiana.
La condanna di Zaki fa parte della dura guerra dell’Egitto contro oppositori politici e manifestanti sotto il presidente autocratico Abdel-Fattah al-Sisi. Molti cristiani copti in Egitto affermano di essere discriminati a causa della loro fede.
Poiché la studentessa è stata condannata da un tribunale d’urgenza, non ha potuto presentare ricorso contro la sentenza. Grazie alla grazia di al-Sisi, ora è libero. “Domani Patrick Jacqui tornerà in Italia e gli auguro una vita di pace e successo”, ha detto Meloni. In un videomessaggio ha ringraziato il presidente egiziano per “questo atto molto importante”.
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