Un agente di polizia (48) dell’Unità nazionale olandese che finanziava la sua casa con denaro criminale della compagnia di suo fratello non poteva essere espulso. Lo ha deciso il più alto giudice dei dipendenti pubblici.
Il cliente olandese è stato coinvolto in un procedimento penale nel 2018. I pubblici ministeri lo hanno accusato di riciclaggio di denaro. Nel 2004 l’uomo ha acceso un mutuo di 240mila euro dall’azienda del fratello. Si scopre che questi soldi provengono da frodi sugli investimenti. La giustizia crede che l’agente sapesse che si trattava di denaro criminale, ma l’uomo lo aveva sempre negato lui stesso.
Il fratello del poliziotto è stato condannato in Germania nel 2003 a 3,5 anni di carcere per frode agli investimenti. Avrebbe iniettato più di 30 milioni di euro di reddito illegale. Il caso tedesco ha spinto i pubblici ministeri ad avviare un’indagine nei Paesi Bassi anni dopo. Il fratello è stato successivamente processato in due diversi casi: per truffa in un’azienda di carne e poco dopo per riciclaggio di denaro. Il Pubblico Ministero afferma, tra le altre cose, che milioni di proprietà nei Paesi Bassi e in Germania sono state acquistate da membri della famiglia attraverso discutibili costruzioni di mutui. Quindi l’agente era uno degli acquirenti, quindi è stato arrestato per riciclaggio di denaro nel 2018.
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La Corte d’assise ha stabilito nel marzo dello scorso anno che era improbabile che il cliente sapesse qualcosa sulla fonte dei fondi. Il mutuo è stato offerto a condizioni decisamente migliori rispetto ad altre banche e nel 2012, dopo un incendio in casa sua, il ragazzo ha ricevuto un prestito aggiuntivo di oltre ventimila euro. Anche gli interessi sono stati ridotti senza penalità, dopo che l’agente non aveva pagato alcun interesse nei due anni precedenti. Egli stesso ha affermato che i pagamenti irregolari avevano a che fare con il fatto che si trattava di un’ipoteca halal. Tuttavia, la corte ha stabilito che non c’erano prove sufficienti per considerare provato il riciclaggio di denaro; L’agente è stato assolto.
Il capo della polizia ha licenziato l’agente poco dopo il suo arresto. Ciò non ha cambiato il verdetto di innocenza.
L’ufficiale ha impugnato la decisione di licenziamento al tribunale amministrativo, ma senza successo. In appello le condizioni di salute dell’uomo sono confermate dopo tre anni e il suo licenziamento è revocato.
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