Almeno 41 morti dopo il naufragio al largo delle coste italiane Lo riferisce l’Agenzia di stampa italiana Ansa si basa su testimonianze oculari Mercoledì. La barca era in viaggio verso l’Europa dalla città costiera tunisina di Sfax giovedì scorso. Si dice che tre bambini siano tra i morti. I corpi devono ancora essere recuperati.
La barca potrebbe essere affondata nel Canale di Sicilia vicino all’isola italiana di Lampedusa, secondo quattro sopravvissuti salvati martedì da una motonave battente bandiera maltese. I tre uomini e una donna sono stati consegnati mercoledì alla guardia costiera italiana sull’isola. I quattro uomini hanno raccontato alle autorità il viaggio di sette ore, dopodiché sono stati travolti da un’onda enorme e la barca di sette metri si è capovolta.
Quelli a bordo, solo quindici dei quali indossavano giubbotti di salvataggio, sono tutti caduti in mare. Si dice che i sopravvissuti della Costa d’Avorio e della Guinea siano aggrappati a un’altra barca abbandonata, che potrebbe essere stata utilizzata per attraversare l’Europa. Vengono quindi trasportati a valle su una barca senza motore per quattro giorni fino a quando non vengono soccorsi.
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UNHCR, Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Registrato quest’anno Già 864 persone sono annegate nel Mediterraneo mentre attraversavano l’Europa. In confronto, nel 2022, 746 persone sono morte durante il viaggio dall’Africa. Non si è saputo nulla delle 1.270 persone che ci hanno provato quest’anno. Secondo altri dati dell’agenzia per i rifugiati, al confine italiano sono arrivate quasi 90.000 persone, la maggior parte provenienti dalla Tunisia o dalla Libia.
indifferenza
Sebbene le morti non siano state ancora confermate, i politici italiani hanno reagito con shock alla notizia. “Troppe vite sono state perse in cerca di un futuro migliore”, ha scritto la democratica Raffaella Baida. In risposta a X, Precedentemente Twitter. “Li ha uccisi il mare, ma soprattutto l’indifferenza. L’Europa e il governo (italiano) non devono voltare la testa di fronte a questo: c’è un obbligo morale a fermare questa carneficina.
La notizia di un nuovo potenziale dramma con decine di persone che annegano è foraggio per il dibattito politico fuori dall’Italia. Il mese scorso, nella capitale tunisina, Tunisi, è stato firmato un accordo sulla migrazione tra la Tunisia e l’Unione europea, alla presenza del primo ministro ad interim Mark Rutte. L’accordo tanto criticato porterà a un minor numero di imbarcazioni di migranti inviate dalla Tunisia verso l’Europa.
Negli ultimi mesi, il trattamento razzista e degradante dei migranti neri da parte delle autorità tunisine è stato ampiamente documentato dalle organizzazioni per i diritti umani. Secondo Human Rights Watch, i leader europei sono complici di queste sistematiche violazioni dei diritti umani nel cosiddetto ‘affare Tunisia’, che prevede investimenti per milioni di euro.
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